Angelo Duro ha tenuto banco per circa un quarto d’ora, con un monologo che avrebbe fatto riflettere persino Morandi? Il tema? Il tradimento nelle coppie. 15 minuti dedicati all’idea che le coppie, per durare, dovrebbero tradire, preferibilmente non con amiche ma con delle “putt*ne”, così da non avere nessun legame. A favore della sua tesi porta anche l’esperienza di suo nonno: «Mio nonno tradiva mia nonna e andava a puttane e il suo matrimonio è andato avanti per 63 anni di felicità. Non c'è una foto in cui mio nonno non ride. Prima funzionava così: dico delle cose strane? Preferite che vostro marito, una volta al mese, vada a puttane? Se aveste un cervello, lo accompagnereste voi». Abbiamo chiesto alla dottoressa Eleonora Sellitto, psicologa e psicoterapeuta, esperta della terapia di coppia e sessuologa, cosa ne pensa e sembra che la questione sia più complessa e sfumata.
Angelo Duro ha detto che per stare insieme a lungo si dovrebbe andare a puttane almeno una volta al mese. A parte la boutade, trovare valvole di sfogo esterne alla relazione aiuta il rapporto?
Ho compreso lo spirito ironico e la battuta di Angelo, allo stesso tempo credo che ci possa essere un fraintendimento importante. È assai diverso asserire che non dobbiamo chiuderci nella relazione di coppia e renderla il centro della nostra vita, piuttosto che dichiarare di dover avere valvole di sfogo. È fondamentale per la coppia mantenere la propria identità e individualità: la coppia è formata da due “Io” che si incontrano e creano un “Noi” e questo è importante tenerlo presente nel tempo per non vivere una continua simbiosi che invece a lungo andare può rovinare la relazione e soprattutto ridurre la comunicazione e l’attrazione in coppia. Tuttavia cercare sfoghi così può solo alimentare problematiche di coppia.
Duro ha anche parlato dell'imbarazzo che molti hanno a chiedere al proprio partner di farlo in alcune posizioni, senza sapere che in realtà l'altro direbbe di sì. Davvero l'altro vuole le stesse cose che piacciono a noi?
Parlare di sessualità è ancora un tabù e questo lo è spesso in coppia, la vergogna che accompagna certe richieste o domande porta la coppia a rinunciare e a vivere un’insoddisfazione circa i propri desideri reciproci. Come possiamo sapere cosa piace al/alla nostr* partner se non ne parliamo e se non chiediamo? La comunicazione è fondamentale e crea intimità, per questo è necessario superare i nostri tabù e aprirci all’altro per vivere una relazione appagante accettando anche che l’altro non ami o non desidera ciò che vogliamo noi, così costruiamo il nuovo in una relazione.
A proposito di questo, come si spiega al proprio partner come farsi fare sesso orale senza scatenare una crisi di panico?
Il sesso orale è un tema desiderato e richiesto ma se ne parla pochissimo in coppia. Per parlarne è fondamentale conoscersi. Poter guidare il/la partner verso il proprio piacere con il sesso orale è un arricchimento. Forse questo va proprio comunicato in apertura: “Ad esempio amo come siamo io e te nella nostra sessualità e proprio perché voglio raggiungere il massimo piacere con te avrei desiderio di ricevere questo (spiegando cosa e come) durante il sesso orale”. Parlare apertamente stimola il cervello che è il nostro punto erogeno per eccellenza quindi sarà solo un bene per entrambi.
Crede che un monologo del genere a Sanremo possa dare una scossa all'idea della relazione "tradizionale" a favore di rapporti più aperti e "moderni"?
Credo che parlarne così sia riduttivo e in alcuni casi irrispettoso verso quelle coppie che si aprono ad esperienze nuove come lo scambismo, il poliamore, la monogamia non etica; ed è riduttivo perché queste modalità hanno bisogno di regole e strutture e approcciarsi così può far pensare che sia tutto molto semplice e liberatorio, invece richiede impegno e una struttura di coppia solida.
Duro ha anche detto che è meglio una "puttana" che un'amica della tua compagna, perché altrimenti rischi di "sfasciare una famiglia". Lei è d'accordo?
Ma riflettiamo un attimo... Un monologo che vuole scalfire gli stereotipi e parliamo di donne puttane? Analizziamo... l'amica rovina la famiglia ma non è puttana? Allora a quella che lui o che in molti chiamano volgarmente puttana chi è? Una a cui piace vivere la sua sessualità liberamente? Una che se la gode senza pensieri? E viene etichettata con lo stereotipo... Oppure una costretta con la violenza a prostituirsi? E a questa che a te non rovina la famiglia, ti sei mai posto la domanda che a lei, con il tuo comportamento, contribuisci a rovinargli la vita, segnandola profondamente? Se una persona non è in grado di avere una relazione senza dover “andare a puttane”, allora non dovrebbe creare una famiglia
o magari trovare una che la pensa come lei a cui piace vivere così. Attenzione perché pensando di sciogliere alcuni stereotipi rischiamo di crearne altri più sostanziali e ancora legati ad una visione patriarcale della società.