Stasera, mercoledì 17 aprile, andrà in onda su Tv8 la seconda puntata della terza edizione del GialappaShow. Al timone, come sempre, il Mago Forest che troverà al proprio fianco l'attrice Ilenia Pastorelli in conduzione. Con le aggiunte di Maccio Capatonda e Max Giusti, il cast comico è stato riconfermato in blocco. O quasi. L'unico a mancare all'appello, infatti, è Antonio Ornano che ha regalato alla trasmissione personaggi del calibro dello storyteller compiaciuto Brando Godano, il papà influencer che covava rancore verso i propri pargoli come dei marmocchi tutti e l'allenatore di calcio di una giovanissima squadra della provincia ligure. Cosa è successo? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato, impegnato in una tournée di ben 60 date in giro per l'Italia con il suo spettacolo "Maschio Caucasico Irrisolto". Ornano tiene a precisare: "Non sono stato fatto fuori dai Gialappi. Abbiamo scelto insieme di prenderci una pausa. Ho una profonda stima nei loro confronti e non è escluso che possa tornare in trasmissione nella prossima stagione anche se...". Qui tutta l'intervista.
Ornano, io chiamo per sapere se sei stato fatto fuori dal GialappaShow. Saresti il primo comico a cui succede dalla prima edizione a oggi...
E del mio spettacolo non ti interessa?
Non escludo che ne parleremo più avanti. Ma ora voglio sapere perché non sei al GialappaShow...
Allora, io penso di essere capace a creare dei personaggi. Anche perché ho iniziato ad approcciarmi alla comicità a 36 anni, nasco come attore di teatro e adoro cimentarmi nelle caratterizzazioni. Paradossalmente, il problema coi Gialappi è che abbiamo lo stesso tipo di umorismo "distruttivo". Ciò a dire che siamo stronzi e scemi allo stesso modo. Quindi abbiamo lavorato molto per riuscire a non "mangiarci" a vicenda durante gli sketch che facevo in trasmissione...
E alla fine non ha funzionato?
No no, ha funzionato eccome! Spiegavo solo come sia stato un lavoro certosino da parte di entrambi. Poi fare il GialappaShow significa non vivere per tre mesi. Ne resti fagocitato completamente. E questo vale per me come per tutti gli altri del cast, eh? Anche perché Gherarducci e Santin sono molto brutali, ti ammazzano. Immagina, sei in una stanza con loro e con gli autori del programma, tipo commissione dell'esame di maturità. Tu proponi mille personaggi e puoi benissimo sentirti dire che fanno tutti cagare. Allora, te ne devi inventare di nuovi. Alle volte, ci resti anche di merda. Purtroppo, però, alla fine hanno sempre ragione (ride, ndr)
Mi fai un esempio?
Per esempio lo stesso Brando Godano era nato come personaggio in studio. Lo avevamo anche girato così. Solo che poi mi ha chiamato Marco e mi ha detto: "Senti, facciamo un favore sia a te che a noi: lasciamolo in collegamento". Sulle prime, ci ero rimasto male. Ma poi, visto come è venuto, avevano ragione loro, appunto. Altri esempi non te ne posso fare perché magari li vedrete in onda nella prossima stagione.
Si sta già parlando di un tuo ritorno?
Guarda, abbiamo deciso insieme di lasciar stare per questa edizione perché stavamo lavorando a un personaggio che avevo proposto ma non riuscivo a trovargli una chiave che soddisfasse entrambi. Mettici poi che ho in ballo questo tour gigantesco, 60 date in tutta Italia, ed è la prima volta che mi capita di fare così tanti spettacoli in un anno. Questo risultato lo devo anche alle due edizioni del GialappaShow e lo so bene. Ecco, allora io per primo voglio fare le cose bene. Ho preferito concentrarmi sul mio show teatrale, poi per quanto riguarda i Gialappi, nessuno mi ha chiuso la porta in faccia né ha intenzione di farlo. Per questa edizione, ci siamo fatti un favore reciproco, come dice Marco (Santin, ndr).
Da esterna a queste logiche, pensavo che i tuor teatrali si organizzassero intorno agli impegni tv, che la priorità fosse il piccolo schermo. Non è così?
Sì, succede anche così. Devi tenere conto però che una tournée teatrale, che ne so, per il prossimo anno, inizi a programmarla in questo periodo, proprio adesso. Ovviamente ti tieni liberi alcuni slot, come potevano essere quelli per il GialappaShow. E l'anno scorso così è andata. Ma, alla fine, ho fatto una scelta diversa. Scelta diversa che ha fatto bestemmiare non poco gli agenti che si occupano dei miei impegni televisivi, non lo nego. Devo dirti la verità: il problema sono io. Perché i tempi li puoi anche trovare, ma poi non ti godi un cazzo. Personalmente, mi sale una quantità di stress da cui mi devo proteggere, pure perché ho anche una certa età. Devo imparare a non rovinare la cose fighe. Se avessi accettato entrambi gli impegni, tv e teatro, probabilmente avrei "rovinato" sia la mia partecipazione al GialappaShow che lo spettacolo. O almeno così sarebbe andata dal mio punto di vista, per il modo in cui avrei vissuto le due esperienze. Santin e Gherarducci mi hanno assecondato nelle mie paturnie.
Pagano poco al GialappaShow se puoi rinunciarci per delle paturnie, insomma...
No, non è che ti ricoprano d'oro ma non è vero nemmeno che paghino poco. Poi ne guadagni in prestigio, non si discute. Ripeto: non mi era capitato di fare 60 date di tour in un anno.
Come sono i rapporti con i Gialappi oggi?
Esattamente come la prima volta che ci siamo visti a Zelig. Ci incontrammo lì perché loro avevano seguito il Mago Forest che conduceva una puntata. Quando mi hanno chiamato per il GialappaShow, non ci potevo credere. Ho risposto: "Belin, certo che ci vengo!". Per me è stata come una convocazione di Guardiola. Per loro avrei giocato in qualunque ruolo, avrei fatto pure il decimo uomo. Voglio dire: sono i Gialappi e mi avevano scelto! Li amo alla follia.
E loro ricambiano?
Secondo me sì. Poi, ovvio, a modo loro come fanno con tutti. Se tu dovessi chiamare Santin ora, ti direbbe: "Ornano? Ah, finalmente ci siamo liberati di quel coglione!". Ma questo è il loro modo, magari un po' perverso, di volere bene (ride, ndr). La stima reciproca, ti assicuro, è rimasta immutata.
Hai visto la prima puntata della nuova edizione? Chi se l'è cavata meglio tra i tuoi ex colleghi?
A spezzoni. Quindi non posso dare parere completo. Da quel che ho visto, comunque, resta un programma fighissimo. Max Giusti, per esempio, l'ho trovato straordinario. Mi ha ucciso dal ridere!
Brando Godano e i personaggi che hai portato al GialappaShow "rivivono" sul palco del tuo spettacolo "Maschio Caucasico Irrisolto"?
No.
Ti piacciono proprio quei personaggi, insomma...
Non è questo. È che sarebbe impossibile portarli in scena. Sul palco, preferisco sempre fare monologhi. In questo caso, molto incentrati sulle mie insicurezze e fragilità. Ovviamente parto dall'osservazione e poi esaspero quello che vedo per renderlo comico, divertente. Un esercizio che farebbe bene a tutti nella vita, credo. Mi piace giocare sulle fragilità. Sulle mie come quelle della gente.
Per esempio?
Per esempio parlo del fatto di essere andato in analisi per la prima volta a 48 anni.
E come è andata?
Diciamo che io ero e sono molto scettico nei confronti della terapia. Penso che possa funzionare. Solo, non con me. Ancora una volta, il problema sono io (ride, ndr). Insomma, alla fine viene fuori che la causa di tutto sono sempre quei poveri cristi dei tuoi genitori e la soluzione è che devi volerti un po' più bene. Ovviamente, qui sto estremizzando come faccio in scena. Ma dal mio punto vista, non è nemmeno così distante dalla realtà, ecco.
Un po' come se il finale fosse sempre che l'assassino è il maggiordomo, però per "scoprirlo" devi spendere molti soldi...
Ecco, anche la questione dei soldi, da buon ligure, non è secondaria per me (ride, ndr).
E visto che di questi tempi sembra impossibile essere artisti senza sbandierare i propri complessi e "disturbi", quali sono i tuoi? Hai, non so, almeno un accenno di sindrome dell'impostore?
Quella non so nemmeno cosa sia (ride, ndr). Però, non so se abbia un nome specifico questa fobia, ho sempre paura delle sedie vuote a teatro. In realtà, sono proprio terrorizzato dall'idea che nessuno venga a vedermi. Dopo cinquanta date che ho fatto, ti posso dire che sono sicuro di portare in scena uno show veramente bello, che mi piace tantissimo, mi rappresenta e che diverte la gente. Ma dalla prima alla cinquantesima, se ti avessi risposto allo stesso modo forse ti avrei mentito. Nel senso: sono molto insicuro, devo prepararmi all'infinito prima di salire sul palco, lavorare come un matto, essere certo che ogni cosa sia perfetta. E poi che funzioni, che la gente rida davvero. Sono lì per vedere me, ci sono solo io. Non posso mica fallire.
Tanto per esorcizzare: la volta in cui ti sei esibito di fronte al minor numero di persone?
Quando avevo 20 anni eravamo più noi sul palco che la gente a vederci, di media. Una volta in particolare ho fatto una pomeridiana davanti a tre persone di pubblico. Teatro da 60 posti, uno spettacolo di una pesantezza lancinante sul Processo di Norimberga. Di domenica pomeriggio, in primavera.
Ottima scelta! Stando sul tema "esorcismo", la tua più grande figura di merda?
Ah, ti posso dire la prima, ho iniziato alla grandissima: alle superiori, durante un'interrogazione, feci una scoreggia davanti alla Prof di Latino pensando che sarebbe passata inosservata. E invece, col belino! Mi guardò stortissimo e mi chiese gentilmente di andarmene in bagno, davanti a tutta la classe. Ho ancora degli incubi su questo episodio (ride, ndr)
Complimenti! Chiudendo la sottotrama "terapia" di questa intervista, altre fragilità oltre alla paura che "nessuno" venga a vederti in teatro (o di scoreggiare rumorosamente in pubblico)?
Sono molto insicuro del mio corpo, anche fare i Maneskin per lo sketch di Brando Godano al GialappaShow per me non è stato semplicissimo, per esempio.
E se i Gialappi, magari per la prossima edizione, ti proponessero di fare uno personaggio che preveda di mostrarti nudo in tv?
Accetterei subito, senza se e senza ma. Te l'ho detto, li adoro. E mi fido ciecamente di loro. Su un palco teatrale, invece, non ne avrei mai il coraggio. Non che vedermi nudo sia proprio in cima alla lista dei desideri del mio pubblico, credo (ride, ndr)
Faresti LOL?
Assolutamente sì, anzi magari! Lo trovo un programma divertentissimo!
Davvero? Ancora oggi?
Certo. So che ti rode perché vorresti che ne parlassi male. Ma non lo faccio non perché senta che non mi convenga o robe simili, semplicemente trovo che sia davvero divertente. Coi miei figli abbiamo riso come matti.
Eh vabbè, son gusti. Comunque, Maschio Caucasico Irrisolto, per la seduta sono 80 euro.
Col cazzo! Ricordati che sono ligure, eh!