Satanisti per il sociale. Jennifer Crepuscolo, fondatrice di USI (Unione Satanisti Italiani), ha messo in piedi il primo Sabba di beneficenza italiano. Di cosa si tratta? Parliamo di un’iniziativa online volta a raccogliere fondi fino al 21 giugno, solstizio d’estate, quando la somma ricavata verrà devoluta ad associazioni che aiutano animali e persone in difficoltà. Quali? Saranno gli utenti che vorranno aderire al Sabba a deciderlo, suggerendo a Jennifer, tramite i suoi profili Facebook e Instagram, possibili destinazioni. Le più “votate”, riceveranno il sostegno economico accumulato da USI in queste settimane. Molto democratico, c’è da dire. Sì, ma come si partecipa a un Sabba di beneficenza e, soprattutto, che cos’è? Abbiamo fatto due chiacchiere in diretta Instagram con Jennifer Crepuscolo per farci raccontare l’iniziativa e i suoi scopi. La conversazione ha poi toccato diversi temi che riguardano il quotidiano di chi oggi abbraccia la fede satanista tra pregiudizi e discriminazioni sociali anche molto invalidanti di cui però non parla nessuno. “Ci odiano tutti”, afferma Crepuscolo con rassegnata serenità. “Eppure, perfino Michele Tollis, padre di una delle vittime delle Bestie di Satana, ci conosce e sostiene”. Dimenticatevi il folklore delle leggende metropolitane con le corse delle streghe nude per i boschi e tutto ciò che la nostra cultura ha inculcato in noi fin dalla più tenera età. Il Male esiste eccome, ma i satanisti di USI raccontano una storia diversa, ossia come si stiano impegnando attivamente per combatterlo, nonostante stigma e minacce.
(In realtà, è Jennifer a farmi la prima domanda)
Tu cosa pensi che sia un Sabba?
Parlando da ignorante in materia, se sento parlare di “Sabba” mi vengono in mente streghe che corrono nude dei boschi elevando cori a Satana. Sono fuori strada, vero?
Sì.
Bene, allora mi racconti che cos’è un “Sabba di beneficenza”?
Siamo abituati al fatto che quando si parla di Sabba, alle persone venga in mente la classica strega nuda sulla scopa o variazioni sul tema, orge comprese. Il “Sabba di Beneficenza” organizzato da USI, invece, non ha niente a che fare con tutto ciò. Si tratta di un’iniziativa online che gestiamo prevalentemente tramite i miei canali social, sia Instagram che Ig. Invece di tendere la mano per chiedere soldi senza dare nulla in cambio, abbiamo deciso di fornire a chi ci vorrà sostenere i nostri servizi a offerta libera.
Che tipo di servizi?
Si possono richiedere consulti di cartomanzia, per esempio. Ma ve lo dico già: non trattiamo temi legati alla salute. Se siete malati, andate da un medico, non venite da noi o da chiunque altro - purtroppo ce ne sono - vi prometta soluzioni o profezie miracolose.Detto ciò, mettere i consulti di cartomanzia a offerta libera - in buona sostanza, se vuoi ci paghi solo dopo aver ricevuto il consulto retribuendolo con la cifra che ritieni opportuna - ci ha attirato l’odio di molti “astrologi” e cartomanti perché ci accusano di rovinargli il “mercato”. Un servizio del genere, loro lo fanno a partire da 80 euro. In generale, bisogna fare molta attenzione a chi ci si rivolge per questo tipo di consulti. Conosco persone a cui certi “cartomanti” hanno cominciato a chiedere sempre più soldi, altrimenti gli avrebbero fatto una “fattura di morte”. Sono storie bruttissime, queste. Ma accadono ancora, nel 2022. Anche io sono stata minacciata personalmente, ma essendo satanista ci sono abituata e non mi spavento facilmente.
In che senso?
Nel senso che oggi come oggi si parla tanto di discriminazione, ma noi la viviamo ogni giorno sulla nostra pelle e nessuno ne parla perché a nessuno importa, pare.
Che tipo di discrimazione subite?
Abbiamo, di media, difficoltà a trovare lavoro o anche una casa. Basta un post sui social e la gente comincia a guardarti con sospetto o ti leva il saluto. Ci sono ragazzini che vengono picchiati a scuola perché hanno avuto “l’ardire” di disegnare un pentacolo sul diario. Nei casi più gravi, il credo satanista viene fatto scendere in campo anche nelle cause di divorzio per togliere l’affidamento dei figli. Questi esempi che ti sto facendo sono tutte storie vere, non c’è nulla di inventato o metaforico. L’altro giorno, una ragazza è andata in copisteria per farsi stampare il calendario di USI - che, per altro, non contiene immagini oscene o chissà che -, ma la titolare del negozio quando ha visto la scritta “satanisti”, l’ha cacciata fuori a male parole.
Perché accade?
Noi abbiamo la nostra fede e l’abbiamo scelta pur sapendo quanto sarebbe stato difficile viverla in questa società: la religione maggioritaria, quella cristiana, senza nemmeno conoscerci, ritiene che siamo il Male. Ed è così per tutti, a livello di pubblica opinione.
Dalle altre religioni siete visti meglio?
No no, ci odiano tutti. Indifferentemente. Il disprezzo e il pregiudizio verso i satanisti sono gli unici punti su cui praticamente ogni religione esistente concorda.
E quindi adesso vi mettete a fare beneficenza… Per chi?
Noi raccogliamo fondi tramite i servizi di cartomanzia a offerta libera e le aste esoteriche (anche qui l’offerta è libera, ci sono solo alcuni oggetti più preziosi come libri in edizioni limitate che partono da una base d’asta di 20 euro) fino all’solstizio del 21 giugno. Quel giorno, vedremo a quanto siamo arrivati e decideremo a chi destinare la somma raccolta. Ma in questa scelta parteciperà attivamente, se lo vorrà, chi ha voluto partecipare al Sabba.
In che modo?
Sempre contattandomi tramite i miei social (Ig e Fb, ndr), le persone possono indicarmi associazioni private, quindi non già sovvenzionate dallo Stato, che lavorano per aiutare animali in difficoltà (canili, gattili ecc) o persone che sono cadute vittime di psicosette. Vi invito a segnalarcene di affidabili in questi due ambiti a noi molto cari.
Perché gli animali?
Nonostante lo stereotipo imperante sulla nostra religione, no, non facciamo sacrifici di animali (ride, ndr). Anzi, per USI gli animali sono sacri.
E per quanto riguarda le psicosette?
Purtroppo le psicosette sono tuttora una realtà, anche in Italia. Lo testimoniano, purtroppo, anche recenti fatti di cronaca. Ci piacerebbe trovare un modo per aiutare le persone che cadono in questi inganni perché perdono tutto, quando non addirittura la vita. Quindi rinnovo l’invito: se conoscete associazioni che si occupano di questi temi, segnalatecele e saremo ben lieti di dar loro il nostro sostegno.
Qualcuno vi sta già aiutando?
Perlopiù USI agisce indipendentemente, ma qualcuno che ci supporta c’è e lo ringrazio. Tra loro c’è anche Michele Tollis, padre di Fabio Tollis, uno dei ragazzi vittime delle Bestie di Satana.
Davvero?
Certo. Non fa parte del nostro credo, però ci siamo conosciuti e apprezza il lavoro che facciamo perché ha capito che non c’entra niente con i fatti sanguinosi dell’epoca.
Per un satanista, cosa c’è dopo la morte?
Dipende. Ogni religione, come anche quella cattolica, ha le sue correnti che vedono le cose in modo diverso. Per USI, dopo la morte c’è ancora vita, tanta vita, forse quella vera. Con tante sfide da superare per raggiungere il proprio destino. Destino che dipenderà dal grado di evoluzione raggiunto sulla Terra.
Cosa si deve fare per entrare in USI?
Avere fede. Non c’è alcun rito di iniziazione se è a questo che ti riferivi. Siamo un culto, non obblighiamo persone a fare alcunché, ci mancherebbe. Se abbracci la nostra religione, allora dovrai studiare molto e fare dei sacrifici per migliorare te stesso. Ma niente di così diverso da un qualsiasi percorso di miglioramento personale. Anche perché per noi Satana non è il diavolo, inteso in senso cattolico: non agiamo per arrivare o per fare il Male, ma solo per migliorare la nostra vita senza arrecare alcun danno a terze persone che magari non hanno la nostra stessa fede.
Come ti sei avvicinata al satanismo?
Io ero una persona molto scettica, non avrei mai creduto di poter abbracciare una qualunque religione. Non voglio scendere in dettagli troppo personali che riguardano la mia vita, ma posso dire di aver avuto risposte e prove così evidenti che sarei stata cieca a non seguire questa strada.
Per esempio?
Sono cose personali. E, in ogni caso, se te le raccontassi, si troverebbe comunque il modo per denigrarmi. Per carità, anche io sulle prime ho pensato di essere pazza. Ma poi queste entità hanno continuato a rivolgersi a me e ho scoperto di non essere l’unica ad avere queste conversazioni. Da lì, ho cominciato a evocarle io queste entità.
E non avevi paura?
Tantissima. All’inizio me la facevo proprio sotto! Poi, col tempo, ho imparato a considerarla come qualcosa che fa parte della mia vita e sono felice di aver abbracciato questo culto a cui, comunque, sento, come molte altre persone, di essere stata chiamata.
Quindi niente corse nudi nei boschi?
Beh, per il 21 giugno se vuoi possiamo organizzare… (ride, ndr)