Una donna calda sono così, come si usa dire sono così, woody woody, che trascina al largo senza pietà, chi non sa nuotare mai imparerà, swoody swoody. Così cantava Paolo Conte in “Ho ballato di tutto”, e a leggere il post su X della Meloni dedicato ad Elly Schlein, tornano alla mente i potenti accordi del ritornello. Forse, a questo punto la segretaria del Pd potrebbe pure salutare il suo pubblico e dire “transizionalmente parlando, io c’ho provato, grazie a tutti, e arrivederci”. Meloni gioca su un altro livello. Non so se avete letto, ma la Priemer ha invitato la Schlein ad Atreju, insomma, a casa sua. La segretaria del Pd, diciamocelo, qui non ha saputo giocare. Per paura di mostrarsi troppo amica della sua nemesi e per il timore di perdersi il voto del suo elettorato radicale, con l’acredine che la contraddistingue ha risposto, “vengo solo se mi concedi un confronto”, tutta spavalda dopo la vittoria in Campania in Puglia.
La premier non aspettava altro e con un unico tweet, 650 battute spazi esclusi, propone una bella threesome con Giuseppe Conte. A metà tra il sadismo di una mistress e la potenza di Mario Brega alla domanda di Schlein domanda “come ‘o famo?”, Meloni risponde “o’ famo strano”. L’espressione che ha nella foto in cornice al post di X la dice tutta sui suoi sentimenti a riguardo, e in un unico e breve messaggio sintetizza tutto quello che probabilmente gli è passato per la mente leggendo il comunicato di Schlein. Ti piace giocare? Allora giochiamo, ma facciamolo sul serio, e come dico io. Vuoi il confronto con me? E chi sono io, babbo Natale? Già abbiamo fatto un patto, quello sul femminicidio, e me pare che anche lì stai a fare un po’ troppo il galletto, o Elly Schlein, datte na calmata che si no te sdrumo, hai capito? Te tendo la mano per fa la pace ma tu c’hai troppa paura di mostrarti amica mia. Stai tranquilla che amici io e te, nun lo semo mai stati e te faccio un bucio de c**o così. Con un'unica mossa, Giorgia rigira il coltello nella piaga che divide il campo largo e come Mario Brega infila un’oliva in bocca alla Schlein (so greche!). C’è buco nella sinistra a cui manca una toppa. Manca un leader unitario, e la premier lo mette in luce con la prontezza e la semplicità degne di un veterano della politica, come a dire “Ma che te credi, che c’ho paura de una come te?” e con un unico tweet spegne Schlein e pure Giuseppe Conte.
Pazzesco, Giuseppe Conte interviene in soccorso della povera Schlein agonizzante, “io ci sto, anche io chiesi il confronto”, ma forse, in verità, nel sottosuolo del suo pensiero, la vecchia volpe gode pregustandosi il menage à trois con la dominatrice, la padrona, Giorgia Meloni. Perché la politica non lascia spazio per i giochetti e una politica di professione e machiavellica come la Premier, conosce molto bene lo spazio e il tempo dell’opposizione, avendolo abitato per gran parte della sua vita. E infatti, questa mossa non è volta solamente a spegnere l’opposizione, ma si rivolge anche a Matteo Salvini che con la sua fedelissima Bongiorno ha stoppato il ddl consenso con una logica di fondo molto simile. Non si fanno regali. E qui Meloni risponde indirettamente a Salvini, segnalando che anche lì, non ha paura, ma essendo che sono amici, gli fa la cortesia di mostrare i suoi muscoli indirettamente. E’ il mito dell’underdog, di una donna che dalla Garbatella, quartiere operaio di Roma, ha militato a destra e oggi è la donna più potente d’Italia. Non sbaglia una mossa, come uno di quei session men (women in questo caso) che hanno suonato di tutto e non sbagliano uno stacco, e come un gangster pieno di catene d’oro e armato fino ai denti ti avverte “don’t fuck with me”. Schlein però non comprende e prova a rispondere “se io porto Giuseppe Conte tu porti Tajani e Salvini, facciamo un confronto di coalizione”. Insomma Schlein vuole l’ammucchiata, ma chissà che risponderà Meloni. Immaginiamo la battuta non tarderà ad arrivare e sarà una roba del tipo “a Elly, qui non stiamo mica alla Mucca Assassina o al Tempio del Futuro perduto alla serata tecnosessuale”.