L'addio (volontario) di Fabio Fazio alla Rai ha gettato nello sconforto milioni di italiani, tra comuni telespettatori e sedicenti fini intellettuali. In pochi si sono presi la briga di evidenziare un mero ma saliente dato fattuale: il conduttore di Che Tempo Che Fa ha lasciato il Servizio Pubblico, non ne è stato cacciato. Magari per paura che, sotto il Governo Meloni, avrebbe goduto di meno libertà seduto a quella scrivania da cui son decenni che non pone alcuna domanda interessante al blasonato ospite di turno. Oppure anche perché il canale Nove gli garantirà un compenso annuo ancora più alto (si parla di 2,5 milioni di euro a stagione, mica pacche sulla spalla). Non appena l'intelleghenzia ha finito di asciugarsi le lacrime per questo dramma che sostanzialmente non esiste, eccola subito pronta a individuare, stavolta, non un martire ma un nemico: Barbara d'Urso. Da quindici anni in Mediaset con uno stile iper trash, ma foriero di ascolti e gran quattrini per l'azienda lato sponsor, Carmelita è stata realmente fatta fuori da un comunicato stampa del Biscione, uscito fuori nel bel mezzo del primo weekend di luglio. Questa mattina, mercoledì 5, la conduttrice ha concesso un'intervista a Repubblica in cui dettaglia il proprio malcontento per il trattamento subito. E tutti, dai social agli addetti ai lavori, a darle contro. Bella roba. Ma anche, se non soprattutto, un cortocircuito da indagare.
"Se lo merita". Se fossimo un'agenzia di comunicazione, questo sarebbe il "sentiment" (parola sempre orrenda!) che l'italiano medio mostra di avere oggi nei confronti della cacciata di Barbarella. Cacciata che, da come la racconta lei, assumerebbe contorni davvero spietati: dopo averla ridimensionata di stagione in stagione (e "costretta" al tailleur), i vertici Mediaset le avrebbero tolto il timone di Pomeriggio Cinque, suo ultimo baluardo, alla vigliacca, senza nemmeno avvisarla. Se il comunicato stampa parla di una "decisione concordata", Barbarella a Repubblica afferma di essere stata tenuta all'oscuro di tutto. Quel che è peggio, è che resterà comunque legata alla rete, da contratto, fino a fine dicembre. Senza, però, poter andare in video. Il ferale sgambetto, definitivo. O, se non altro, un modo davvero ingeneroso di chiudere un rapporto lavorativo durato quindici anni. Eh, però, il trash...
Come Barbarella ben svelena nell'intervista a Repubblica, i contenuti "spazzatura" in Mediaset non mancano: "Su Canale 5 vedo cose molto più trash dei miei programmi. Non solo non vengono fermate, vengono esaltate". Il riferimento a Maria De Filippi scalpita per emergere da queste righe. Uomini e Donne, Temptation Island, per certi versi Amici. Poi c'è Il Grande Fratello, L'isola dei (non) Famosi con svenimenti in diretta, accoppiamenti porcini a favor di camera, gente che striscia nel fango per poter mangiare coleotteri crudi. Davvero Barbara d'Urso era "la peggiore", anzi l'unica portatrice insana di horror televisivo sulle reti Mediaset? Per cortesia. A parlarne in questi termini, pare che i tre canali del Biscione mandino in onda ventiquattro ore di "A sua Immagine". E, onestamente, non ci risulta.
Tra Fazio che si allontana, volontariamente, dalla Rai e Barbara d'Urso che viene cacciata da Mediaset, il primo è considerato martire, la seconda orrenda arpia che ha, alla fine, ottenuto ciò che meritava. Forse anche troppo tardi. A prescindere dalle simpatie personali che, in questo caso, non ha alcun senso far scendere in campo, stiamo parlando di una conduttrice che per la bellezza di quindici anni ha portato risultati eccezionali, sia Auditel che pecuniari, all'azienda per cui ha lavorato. Dimostrando anche una pervicacia fuori dal comune: per diverse stagioni tv, infatti, è stata in diretta XXL cinque giorni a settimana nel pomeriggio dagli studi di Cologno e poi la domenica sera da quelli di Roma. Pure pendolare più della bidella Giuseppina, ma soprattutto indefessa, vedere i tanti che oggi la deridono come fosse l'ultima delle miracolate scappate di casa, quello sì, è risibile.
Nessuno, poi, è mai impazzito per i contenuti dei programmi dursiani. Eccezion fatta per i milioni di telespettatori che la seguivano ogni giorno, segnando picchi del 20 % "anche senza i fratelli Rodriguez", come amava dire e come tuttora recita uno dei tantissimi meme virali che la vedono protagonista. Protagonista perché, pur con il biasimo di tutto e tutti, è andata avanti per la sua strada (strada, quella sì, comunque concordata con i vertici della rete), macinando ore di diretta e ascolti record. Oltre che inabissamenti nel più bieco pecoreccio, chiaro. Sarebbe falso storico, però, non ricordare come Barbarella riuscì a piallare, con il suo Grande Fratello, perfino il Festival di Sanremo. Per carità, un'edizione sciagurata, boicottata dalle case discografiche, ma quando c'è stato da fare del lavoro sporco, l'azienda l'ha sempre chiamata. E lei non si è mai tirata indietro, portando a casa ben più di una pagnotta per tutti.
La arruolerà la Rai, come auspica Michele Anzaldi via Twitter? Dato il fuggi fuggi di grandi nomi in atto, può darsi. Ma chi lo sa e anche chi se ne frega. Il fatto che ora tutti, giornalisti compresi, si spertichino così tanto per prendere le distanze da Carmelita, non toglie che Barbara d'Urso sia successa. Per quindici anni. E che nei manuali di storia della tv del prossimo futuro, per raccontare l'epoca mediatica contemporanea i suoi caffeucci avranno ben più spazio dell'acquario (in tutti i sensi) di Fabio Fazio. Bene o male, se ne parlerà. Imprescindibilmente. Perché un conto è tirare in piedi un talk con Charlize Theron e Ben Affleck come ospiti minori, la domenica sera. Un altro è andare in onda tutti i giorni potendo contare, causa budget, al massimo sulle beghe dell'ex tronista e sul cugino rancoroso di qualche vecchia gloria.
Mediaset si è cresciuta, negli anni, un pubblico appassionato a opinionisti feroci, a liti condominiali tra vip e a saghe XXL su sedicenti figli illegittimi di meteore degli anni Ottanta. Ora Pier Silvio Berlusconi vuole impostare una linea editoriale nuova di zecca, più seriosa e probabilmente giornalistica, meno circense. Però, allo stesso tempo, nella prossima stagione mantiene reality e latrine catodiche per zombie di fama. Il nuovo Biscione nasce già mordendosi la coda. Auguri.