Dopo due lunghi anni di pressoché totale silenzio, Barbara d'Urso si fa improvvisamente ciarliera. A distanza di pochi giorni dalla presentazione dei Palinsesti Rai per la prossima stagione televisiva, nostra signora del caffeuccio rilascia una lunga intervista al Corriere della Sera proclamando, propria sponte, il suo ritorno sull'ammiraglia del Servizio Pubblico, addirittura nel prime time del venerdì, da gennaio 2026. Possibile mai? Da mesi si rumoreggiava di un approdo di Carmelita in Rai, forse con uno show sulle orme del mitologico 'Carramba'. Se questo o qualsiasi altro progetto fosse concreto, sarebbe stato annunciato alla già citata presentazione dei palinsesti. Invece, niente. Anzi, qualcosina: il nome di Barbarella è pur uscito fuori, ma alla veloce, quando il Direttore delle Prime Serate Rai, Williams Di Liberatore ha comunicato di essere "ancora in una fase embrionale per i programmi dell'inverno e della primavera. Per il momento non abbiamo un'analisi dal punto di vista dei budget, di collocazione in palinsesto, della fattibilità produttiva di ciascun nuovo show. Quindi trovo prematuro parlarne". Di fronte a tali dichiarazioni, spifferare, come cosa fatta, un format che sarebbe tuttora galleggiante nel brodo primordiale degli show che forse verranno equivale a una sola cosa: assicurarsi che non vedrà la luce mai. E perché Barbarella si sarebbe tagliata le gambe in questa maniera tanto fessa? Perché, per esempio, magari sapeva benissimo che il nuovo progetto fosse già andato a ramengo, da perdere non aveva nulla. Se non la carta della martire, unico tesoretto che oramai le è rimasto in mano...
Non vale solo per la tv, ma in ogni settore della comunicazione: è l'azienda che annuncia e un collaboratore, per quanto di prestigio, non può anticipare i nuovi progetti del datore di lavoro, specie se questi li ha mezzo smentiti il giorno prima o giù di lì. Un comportamento del genere, una insubordinazione di tal calibro, basterebbe già a tranciare di netto ogni rapporto. E Barbara d'Urso, che opera in questo campo oramai da quattro fulgidi decenni, non può non esserne a conoscenza. Se ha fatto spoiler, e lo ha fatto in pompa magna con cotanta maxi-intervista cuore a cuore ripresa da chiunque, significa che sa benissimo di non avere nulla per le mani. E non è affatto compiaciuta da ciò. Per cui, ecco la ripicca.
Annuncia 4-5 puntate di uno show che 'non sarà Carramba', ma che è 'già piaciuto tantissimo a Di Liberatore e Fremantle', tanto che Direttore e casa di produzione avrebbero deciso di piazzarlo al venerdì sera, spostando così 'la Clerici con The Voice per la prima volta al sabato. Tutto torna'. E invece, non torna proprio niente: Antonellina andrà al sabato sera perché, Deo gratias, Rai 1 ha scelto per una buona volta di collocare una concorrenza degna contro la corazzata defilippiana di 'C'è Posta per te'. Insomma, di non subire passivamente la sconfitta spedendo al fronte, per esempio, il poro Marco Liorni in uno dei soliti programmi a casaccio che gli viene affidato perché sempre pronto alla morte. Che Barbara d'Urso dichiari che ciò sia avvenuto per farla stare più comoda in palinsesto è risibile. Pure perché, stando a Di Liberatore, il suo eventuale programma starebbe ancora nel brodo primordiale di cui sopra. E non puoi, se non sei un ciottolo di fiume o una appena arrivata, contraddire così, pubblicamente il boss. Carmelita questo lo sa, ma lo ha fatto lo stesso. Perché?
L'ipotesi più probabile è che la nostra si aspettasse, forse almeno almeno da due anni, ovverosia dalla infausta cacciata da Mediaset, che la Rai le offrisse qualcosa. Qualcosa che non è andato in porto subito, poi nemmeno la volta successiva. Questa avrebbe dovuto essere quella buona, impossibile accettare un 'non c'è due senza tre' e ritrovarsi ancora a casa a fare la calza. Invece, il progetto promesso o comunque di cui si era parlato a porte chiuse, non deve essersi consolidato concretamente. Per ragioni che non conosciamo ma che sui social si rumoreggiano da eoni: Marina e/o Pier silvio Berlusconi avrebbero posto un veto su Barbarella per non permetterle di lavorare mai più, nemmeno in Rai. "Sarebbe assurdo, sarebbe terribile!", commenta lei quando le viene la posta la domanda sulla questione. "Anche perché io Pier Silvio l'ho conosciuto che era un bambino", precisa.
La cacciata di Barbara d'Urso è stata il primo, colossale e tragicomico errore di Pier Silvio, appunto, alla dirigenza del Biscione. Non è possibile mandar via così alla vigliacca una professionista che si è fatta sette giorni di diretta per due decenni, magari pure con contenuti discutibili e super trash, ma che qualcuno dall'alto approvava prima della messa in onda. Portavano ascolti floridi e quindi nessuno, giustamente, faceva una piega lassù 'dove si puote'. Per segnalare una cesura con il 'passato', Berlusconi Jr ha deciso di liberarsi di Carmelita senza troppe cerimonie e qui sta lo sbaglio: comportandosi in questa maniera, l'ha resa una martire. Anche i suoi più accaniti detrattori hanno trovato ingiusto il trattamento subito dalla signora dei caffeucci e ora la reclamano a gran voce in tv. Ecco, a Barbarella solo questo è rimasto: la percezione che il pubblico la reclami a gran voce in tv, che tutta l'Italia la rivoglia in onda. Se il programma in Rai non si farà - e, data questa intervista kamikaze, non si farà mai - la sua figura da vittima della famiglia Berlusconi, ostracizzata senza motivo, ne uscirà ancor più fortificata, specie agli occhi della pubblica opinione. Per questo ha parlato, per cementare l'immagine da martire che il telespettatore oramai si è fatto di lei. E così, magari, 'a grande richiesta', Nove ce casca. Perché tanto poi esce il sole, se lo desideri, accade...