È sempre Cartabianca, almeno per la prima puntata, ha fatto centro per la gioia di Bianca Berlinguer, di Pier Silvio e di Publitalia. Gli ascolti sono stati ottimi, lo share idem e Rete4 è risultata la terza rete più vista della prima serata televisiva italiana. Una scommessa vinta nonostante i tanti problemi tecnici, i quali hanno fatto saltare l’ospitata di Oscar Farinetti e vacillare più volte il collegamento con Mauro Corona. Peccato per la scontatezza di ospiti e domande, come con Alessandro Orsini o Alessandro Cecchi Paone, quest'ultimo che si è trasformato in tuttologo, passando dai commenti sul Grande Fratello alla cronaca, dal trash alla guerra, dai diritti civili alla politica. Ha stupito Andrea Scanzi, stranamente calmo e moderato, sarà che senza Silvio Berlusconi (o nella tv del figlio di Berlusconi) è più difficile fare certe polemiche?
Bisogna sottolinearlo: Berlusconi ha avuto coraggio. Chi lavora al centro di produzione Mediaset del Palatino, in Roma, però si stupisce ogni giorno della pletora di “comunisti”, come li avrebbe chiamati il Cav, che affollano quell’area. Pier Silvio ha più volte ribadito che Mediaset è un’azienda libera e su questo siamo tutti d’accordo, il fatto è che ci vuole del coraggio nel portare Bianca Berlinguer su Rete 4, non tanto per l’indiscussa professionalità, quanto perché c’era il rischio che il pubblico della rete non comprendesse la scelta. Almeno per la prima puntata, così non è stato. La Berlinguer è brava, scaltra, è un pezzo da novanta del giornalismo italiano, ma per un certo tipo di pubblico era estranea, percepita come antiberlusconiana, una “nemica”, visto che Rete 4 ha ancora un pubblico berlusconiano, cattolico, moderato, di centrodestra, over e questa situazione poteva essere mal digerita. Invece Pier Silvio ha fatto bene ad essere ottimista, come qualsiasi bravo imprenditore, ma non si deve dimenticare troppo presto dell’affaire Gerardo Grego, anch’esso bravo professionista, pacato ma pur sempre appartenente ad una realtà lontanissima da Rete 4. Infatti, il pubblico della rete lo bocciò come direttore del Tg4 e come presentatore di Viva l’Italia, semplicemente perché era un corpo estraneo. Certamente il mondo è cambiato e la “globalizzazione artistica” si fa sentire anche tv. È sempre Cartabianca, chiamato dalla conduttrice nel corso della puntata più volte Cartabianca, è molto più vicino ad una Quinta Colonna di Nicola Porro che allo sbraitare di Mario Giordano, il quale “per colpa” della Berlinguer si è dovuto spostare al mercoledì con il suo Fuori Dal Coro. Si mormora che gli addetti del programma dell’urlatore di Cologno siano inferociti dal cambio in palinsesto. A questo punto, è andata bene a Myrta Merlino con Pomeriggio5 (con un traino del 22%, sia chiaro), a Bianca Berlinguer spinta da programmi e telegiornali del Biscione, andrà bene anche a Fuori dal Coro che ha una fan base accanitissima. Per il nuovo programma di "Bianchina", come la chiama effettuosamente Mauro Corona, c’è da stare attenti all’effetto curiosità, che dopo le prime puntate si può affievolire. Anche se il programma è stato molto più moderato di quanto ci si potesse aspettare, Bianca Berlinguer non deve fare l’errore di personalizzarlo e svoltare troppo a sinistr. Talk con personalità del genere si possono trovare nella seconda serata di Rai3 o dalla mattina alla tarda sera su La7, quindi è difficile che personaggi come Andrea Scanzi abbiano vita facile in un contesto che poco gli si addice, a meno che non si snaturino per portare a casa la pagnotta, come l'altra sera.