In principio fu Bianca Berlinguer contro la politica messa in atto da Silvio Berlusconi; poi Bianchina prende piede al Tg3 e nei programmi di approfondimento di Rai3. Silvio Berlusconi muore, il figlio Pier Silvio decide di riequilibrare politicamente Mediaset e chiama Bianca Berlinguer in azienda, strapagata e con tutte le rassicurazioni del caso, ivi compresi un paio di collaboratori a tempo indeterminato. Lasciando perdere che su È sempre Cartabianca, nuovo programma della Berlinguer in prima serata su Rete4, troviamo personaggi come Andrea Scanzi e Gad Lerner, vergognosamente pagati dai Berlusconi dopo anni di gogna del Cavaliere, questo contenitore ha centrato la sua mission, cioè essere l’unico in cui la sinistra può andare serenamente su Mediaset. Un carrozzone di cui si è lamentato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che, sentendosi messo da parte e attaccato da più fronti nell’ultima ospitata in collegamento, ha pensato bene di palesarsi agli studi Mediaset del Palatino in Roma affermando con una certa tenacia che “con Berlusconi non succedevano queste cose”, additando Bianchina e il suo staff di essere dei comunisti. Tutto normale poiché vedere Bianca Berlinguer e alcuni personaggetti alla corte di Mediaset fa strano ai politici come ai telespettatori. Nonostante questo, il programma ha un media che oscilla tra il 5 e il 6% di share e all’interno del Biscione sono contenti dei risultati. Altra storia è il nuovo programma di Rete4 in access prima time, Prima di domani, partito lo scorso lunedì 8 gennaio, che nei primi due giorni ha fatto registrare un tiepido 4% di share e dopo tre è finito in un baratro vicino al 3%, risultato molto deludente se si considera che il contenitore deve fare da traino alla prima serata. A tutto questo, si aggiunge il “perfido” Antonio Ricci, che conferma la sua fama di non guardare in faccia a nessuno, dall’editore all’azienda, dai giornalisti ai politici; infatti, i fuori onda mandati da Striscia la notizia ci raccontano una certa insofferenza della Berlinguer. Dopo gli scazzi in diretta a È sempre Cartabianca per la troppa pubblicità o per i servizi partiti in ritardo, Bianchina nel nuovo contenitore s’incavola per la qualità dei servizi, affermando di voler andare via in pochi giorni e di voler parlare con urgenza con un dirigente (non si sa al momento a chi si riferisse, probabilmente a Mauro Crippa).
I giornalisti Mediaset sono tutti dei serissimi professionisti ma, volendo spezzare una lancia in favore della Berlinguer, è giusto scrivere che spesso la scelta di videomaker esterni è totalmente senza logica e controllo e questo porta a un oggettivo abbassamento della qualità, perché talvolta si avrà una buona squadra e talaltra una pessima; è un cane che si morde la coda poiché questi vengono pagati pochissimo, con relativa incazzatura e demoralizzazione, indi per cui il profilo non potrà mai essere alto, come sono invece gli standard di Mediaset. Ci chiediamo se Pier Silvio sia a conoscenza di queste situazioni, le quali sono fondamentali per la riuscita qualitativa soprattutto dei programmi d’informazione, su cui il Biscione vive ormai da anni, soprattutto Rete4. Sotto tale profilo, certamente Pier Silvio dovrà fare degli accertamenti quanto mai celeri. Nel frattempo, però, Bianca Berlinguer potrebbe abbassare i toni e capire di non essere più in Rai ma in un’azienda commerciale e, proprio perché pagata quasi il triplo e nonostante le tante rassicurazioni di libertà editoriale, deve portare rispetto a giornalisti, troupe esterne e maestranze, poiché ci sono molti modi per far capire certe cose e non sono certo le minacce. Il parlare direttamente con Pier Silvio serve a poco se Bianca Berlinguer continua ad inimicarsi l’intera azienda.