Le uniche notizie certe al momento sono che Darya Dugina, 30 anni, è morta sabato sera in seguito all’esplosione della macchina su cui viaggiava. La Toyota Land Cruiser Prado è saltata in aria verso le 22 mentre percorreva l’autostrada Mozhayskoye alle porte di Mosca. Nonostante le primissime ipotesi parlassero dello scoppio di una bombola di gas è subito risultato chiaro che si trattasse di un’esplosione di origine dolosa, probabilmente un ordigno piazzato sulla vettura.
Il padre della giovane infatti è Alexander Dugin, intellettuale considerato l’“ideologo” di Putin. Dugin è esponente della corrente eurasista del nazionalismo russo, che promuove la creazione di una superpotenza attraverso l'integrazione della Russia con le ex Repubbliche sovietiche. È considerato uno degli ispiratori dell’ideologia ultranazionalista russa, antiliberista e sostenitore dell’invasione dell’Ucraina di Mosca. In ogni caso Dugin non ricopre alcun ruolo ufficiale al Cremlino. Assieme alla figlia figura nell’elenco di 1331 persone sanzionate dal Governo della Gran Bretagna quale “autore di alto profilo della disinformazione circa L’Ucraina e riguardo l’invasione russa dell’Ucraina su varie piattaforme online” e promotore di politiche di destabilizzazione dell’Ucraina per minacciarne “l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza” a detta degli inglesi. Persino in patria viene considerato troppo estremista tanto da essere stato allontanato dall’ Università Statale di Mosca a causa delle sue idee troppo radicali.
Alcuni video pubblicati mostrano l’auto in fiamme a bordo strada con i rottami sparpagliati lungo la carreggiata; in uno di questi compare lo stesso Alexander Dugin sul luogo del disastro con le mani sul volto in segno di disperazione. Secondo alcune voci l’ordigno sarebbe stato destinato proprio a lui. Ciò che avvalora questa ipotesi è che l’auto su cui viaggiava la ragazza fosse di proprietà del padre e che solo all’ultimo minuto l’uomo avrebbe deciso di non salire assieme alla figlia. Dugin al momento dello scoppio si sarebbe trovato infatti nella vettura dietro la Land Cruise; Il padre e la figlia tornavano da una conferenza su “tradizione e storia” vicino a Mosca.
Il leader della Repubblica separatista del Donetsk, Denis Pushilin, ha confermato la notizia della morte della donna, attribuendo l’attentato a «terroristi legati al regime ucraino». Quanto questo sia vero o appartenga alla partita di informazione e controinformazione che sta giocando il regime russo questo è difficile a dirsi, almeno per ora. Intanto le autorità di Mosca hanno aperto un’indagine per omicidio; gli inquirenti russi parlano già di "crimine su commissione" mentre la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova afferma che, se saranno accertate le responsabilità ucraine, saremmo di fronte a un episodio di "terrorismo di Stato".