La mitologia del figlio del grande industriale che inizia dal basso è stata a lungo cavalcata in casa Agnelli, e Flavio Briatore non fa eccezione. Come rivela in un'intervista a Libero in cui torna sull'argomento che nei giorni scorsi lo ha visto al centro di un'accesa polemica social. “Tra 20 anni non ci saranno più falegnami o muratori o artigiani perché i figli li mandano all'università”, aveva già esposto a Cartabianca nell'ambito di una discussione sul futuro dell'imprenditoria italiana e dei lavori manuali in particolare. Molti lo hanno accusato di classismo e di attacco al mondo dell'università, motivo per cui ha ripreso la discussione, per chiarire ulteriormente il senso delle sue parole e rispondere alle critiche.
Con l'occasione ha anche fatto riferimento al figlio Nathan Falco, nato dalla relazione con la ex moglie Elisabetta Gregoraci. “Mi hanno spaccato i maroni sulla roba del falegname – dice il fondatore del Billionaire – Ho solo detto che il lavoro delle piccole imprese artigiane sta sparendo, perché lo Stato non aiuta. Solo creano lavoro si abbatte la povertà. Mio figlio? Indipendentemente dalla sua posizione sociale, dopo il liceo viene a lavorare da me. Comincerà a fare il cameriere. Poi, dopo 6-7 anni, se merita farà il padrone. È fondamentale partire dal basso come ho fatto io nella mia vita. Non dico che non si debba andare a scuola o all’università, che per l’80% è una piattaforma di disoccupati. Tutto lì, chi è contro non ha capito”.
Eppure proprio da zero il tredicenne non parte: dopo essere stato nominato Ceo della società Billionaire Bears Nft, il ragazzo ha debuttato nel mondo della moda firmando con il padre una capsule collection per il brand Suns Boards. Boss in incognito.