Ogni volta che parla è una sentenza e di conseguenza una polemica. Perché Flavio Briatore, imprenditore passato nel corso della lunga carriera dalla Formula1 al Billionaire, non conosce il significato della parola “diplomazia”. O è bianco o è nero, prendere o lasciare. E spesso le sue opinioni sono controcorrente rispetto al racconto mainstream. Questa propensione emerge anche nell’ultima intervista che ha rilasciato per il quotidiano Libero dove, in barba alla guerra e alle sanzioni, lui predica ottimismo e annuncia che dal punto di vista turistico sarà per l’Italia una estate ricca di opportunità. “A differenza di quanto dicono i media sarà un’estate fantastica. Da nord a sud. Nel nostro Paese amiamo farci male, sono sempre tutti negativi. Ma quest’anno recuperiamo gli italiani che sono due anni che non avevano un’estate libera. E poi gli stranieri che non potevano venire in Europa, ma la dobbiamo smettere di essere pessimisti”. Un ottimismo che sprizza da tutti i pori, al contrario dei presagi foschi avanzati da più parti: “Questo fine settimana abbiamo aperto il Twiga di Forte dei Marmi ed era pieno”. E così, lui prevede che il periodo estivo sarà, nonostante tutto, migliore di quelli precedenti: “Molto ma molto meglio del 2019. A Monaco abbiamo overbooking tutte le sere. Avremo altri turisti che arrivano. E poi soprattutto dobbiamo concentrarci sul turista italiano”. E i russi mancheranno, gli chiede il giornalista? “Ci sono gli americani. Gli spagnoli. I portoghesi. Per i russi parliamo di un centinaio di oligarchi che sono nella lista di Putin. Ma ci sono russi che vivono in Italia da anni. A Montecarlo non è cambiato niente. E anche in Sardegna, dove saremo presenti oltre che con Billionaire Porto Cervo anche con Crazy Pizza. Le prenotazioni stanno andando benissimo, con un gran ritorno di americani, italiani e nord europei”.
Previsioni che si basano, più che sulle conseguenze della guerra in Ucraina, sulla fine (o quasi) della pandemia: “La gente per divertirsi deve stare bene. In Italia siamo fortunati. Abbiamo una misura di scarpe per tutti. Abbiamo grandi spiagge, ristoranti, campeggi, montagna. Ognuno sceglie ciò che vuole. Certo dobbiamo sempre puntare sulla qualità ed essere corretti sui prezzi. Ci sarà un mix, ma molti italiani rimarranno in Italia. È la prima stagione libera. Prima non potevi fare niente, vedrà quest’anno avremo il pienone”. E poi è tornato anche sulla polemica innescata da una frase di Alessandro Borghese: “Lavorare per imparare non significa per forza essere pagati. Briatore sembra pensarla nello stesso modo, in particolare sui ragazzi di oggi: “Non è vero che questi ragazzi sono sottopagati. Da noi se uno è bravo va da un minimo di 1500 euro a 2000 euro netti al mese e raddoppiano con le mance. Alcuni ti inviano il curriculum senza manco sapere dove sia il posto di lavoro. Non vogliono lavorare su turni, no le festività, no oltre la mezzanotte. Ma nella vita se uno non è disposto a fare sacrifici rimarrà sempre un mediocre. E poi passa il messaggio che chi fa il cameriere è sfigato”. E ha concluso amaramente: “Vivono di aria. Vivono di niente perché hanno tutto. Voglio vederli a 40 anni. La vita non è smanettare sui social. Nessuno è più disposto a farei sacrifici che abbiamo fatto noi. Ma un Paese progredisce se si arricchisce la gente. E chi arricchisce la gente è chi investe. Non puoi dare sovvenzioni per tutta la vita. Anche perché non ho mai visto un povero creare posti di lavoro. Sono gli imprenditori che li creano... Ad ogni modo, ci sentiamo a settembre, vedrà se non sarà andata come dico io”.