image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

BULLIZZATI DA TRUMP? Accordo dazi Usa-Ue: ecco perché c’è ben poco da festeggiare. E l’Italia…

  • di Lorenza Roma Lorenza Roma

  • Foto: Ansa

28 luglio 2025

BULLIZZATI DA TRUMP? Accordo dazi Usa-Ue: ecco perché c’è ben poco da festeggiare. E l’Italia…
Dazi al 15%, maxi acquisti energetici e investimenti negli Usa: la verità è che l’accordo tra l'Ue e gli Stati Uniti voluto da Trump e in buona parte subito da Von der Leyen penalizza l’Italia e rafforza lo squilibrio economico tra le due sponde dell’Atlantico

Foto: Ansa

di Lorenza Roma Lorenza Roma

Un dazio del 15% su tutte le esportazioni europee verso gli Stati Uniti in cambio di 1.350 miliardi di dollari tra acquisti energetici e investimenti oltreoceano. Questo è il cuore dell’accordo appena siglato tra Unione Europea e Washington, accolto con entusiasmo dai vertici politici ma carico di squilibri nascosti. Dietro la retorica della “partnership strategica rafforzata” si cela infatti un'intesa fortemente sbilanciata a favore degli Stati Uniti, frutto più di una pressione politica che di una trattativa equilibrata. E a pagare il prezzo più alto, ancora una volta, rischia di essere proprio l’Italia, stretta tra dazi, mancate compensazioni e margini di manovra inesistenti. Dietro l’etichetta della “partnership strategica rafforzata”, infatti, si cela un’intesa che appare fortemente sbilanciata a favore degli Stati Uniti. Più che il frutto di una negoziazione tra pari, l’accordo assomiglia a una resa condizionata dell’Europa, che ha ceduto di fronte alla pressione politica esercitata dal presidente Donald Trump. Quest’ultimo aveva minacciato l’introduzione unilaterale di dazi al 30%, costringendo Bruxelles ad accettare un compromesso al 15%, ma solo a fronte di concessioni straordinarie sul piano energetico e finanziario. Come ha commentato un diplomatico europeo coinvolto nei colloqui, Trump ha sostanzialmente “bullizzato” l’Ue, ottenendo quasi tutto ciò che voleva semplicemente evocando lo spettro di una guerra commerciale. Il precedente è pesante: rafforza l’idea che gli Stati Uniti possano trattare l’Europa non come un alleato, ma come un cliente da indirizzare e condizionare.

I dazi dipendono dalle esportazioni

A pagare il prezzo più alto di questa dinamica potrebbe essere proprio l’Italia. Il nostro Paese, infatti, ha una struttura di esportazione fortemente legata alla manifattura e ai beni ad alto valore aggiunto, come meccanica, moda e alimentare, settori che verranno colpiti in pieno dal nuovo dazio del 15%. A differenza di Francia e Germania, che beneficiano di deroghe parziali per l’aerospazio o l’industria della difesa, e di altri Paesi del Nord Europa, che vedranno ricadute positive sugli scambi energetici, l’Italia non ha comparti “protetti” o contropartite concrete. A ciò si aggiunge un’esposizione molto limitata all’energia statunitense, il che significa che Roma non trarrà vantaggi diretti dall’impegno europeo ad acquistare gas e petrolio americani, pur contribuendo comunque alla quota complessiva degli acquisti. Anche sul piano politico e istituzionale, l’Italia si trova con le mani legate. Nonostante l’accordo sia stato annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la sua approvazione formale richiederà il via libera del Consiglio dell’UE, che riunisce i governi nazionali, e del Parlamento Europeo. Tuttavia, il passaggio appare ormai quasi scontato: la Commissione ha ricevuto dai governi un mandato negoziale in un contesto di emergenza tariffaria e molti Stati membri, pur non entusiasti dell’intesa, preferiscono evitare il rischio di una guerra commerciale totale. Francia, Germania, Polonia e altri Paesi che hanno ottenuto vantaggi specifici sono sufficienti a garantire una maggioranza ampia nei voti decisivi. Per l’Italia, dunque, non c’è la possibilità concreta di bloccare l’accordo, nemmeno volendo.

Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea Ansa

Anche l’azione autonoma degli Stati membri è fortemente limitata. Trattandosi di una materia di competenza esclusiva dell’Unione, i singoli Paesi non possono né rinegoziare condizioni con gli Stati Uniti né ritirarsi dall’accordo. Roma potrà solo cercare di farsi sentire nelle sedi comunitarie per ottenere eventuali misure di compensazione, come fondi per l’export o deroghe temporanee, ma si tratterebbe comunque di rimedi marginali, insufficienti a riequilibrare gli effetti economici dell’intesa. In definitiva, l’accordo con gli Stati Uniti rappresenta un’intesa che rafforza alcuni grandi Paesi europei ma scarica costi e conseguenze su quelli meno influenti. L’Italia, ancora una volta, si ritrova a pagare il prezzo di una strategia europea che premia la forza contrattuale e non la coesione.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Ma Donald Trump non era amico di Giorgia Meloni? Invece sui dazi l'Italia è il secondo paese d'Europa più penalizzato. Il primo è la Germania, ma dipende da prodotti esportati egli Stati Uniti...

di Valentina Menassi Valentina Menassi

so' dazi amari

Ma Donald Trump non era amico di Giorgia Meloni? Invece sui dazi l'Italia è il secondo paese d'Europa più penalizzato. Il primo è la Germania, ma dipende da prodotti esportati egli Stati Uniti...

VENTI DI GUERRA (CHE CAMBIANO): Trump ora sostiene Zelensky e vuole attaccare Putin? “Volodymyr, puoi colpire Mosca? Puoi colpire anche San Pietroburgo?” E il leader ucraino risponde così…

di Redazione MOW Redazione MOW

Ultim'ora

VENTI DI GUERRA (CHE CAMBIANO): Trump ora sostiene Zelensky e vuole attaccare Putin? “Volodymyr, puoi colpire Mosca? Puoi colpire anche San Pietroburgo?”  E il leader ucraino risponde così…

GUERRA DEI DAZI SUGLI ALIMENTI? L'Italia sfodera la “teoria della bresaola” del ministro Lollobrigida, ma funziona? Il critico Raspelli: “Ecco da dove viene la carne”. E su Alberto Grandi e il Parmigiano…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Daz-Igp

GUERRA DEI DAZI SUGLI ALIMENTI? L'Italia sfodera la “teoria della bresaola” del ministro Lollobrigida, ma funziona? Il critico Raspelli: “Ecco da dove viene la carne”. E su Alberto Grandi e il Parmigiano…

Tag

  • dazi
  • tariffe
  • Stati Uniti
  • Attualità
  • Unione Europea
  • Ursula von der Leyen
  • Economia

Top Stories

  • Il progetto del Ponte sullo Stretto è una boiata pazzesca. Chatgpt lo ha fatto meglio e ci fa risparmiare 8 miliardi subito e il 40% nel futuro

    di Ottavio Cappellani

    Il progetto del Ponte sullo Stretto è una boiata pazzesca. Chatgpt lo ha fatto meglio e ci fa risparmiare 8 miliardi subito e il 40% nel futuro
  • Delitto di Garlasco: l’avete capito che Andrea Sempio è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi in concorso? In concorso con chi se Alberto Stasi è innocente?

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: l’avete capito che Andrea Sempio è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi in concorso? In concorso con chi se Alberto Stasi è innocente?
  • Delitto di Garlasco: perché tanta attenzione su Ermanno Cappa, la moglie e le gemelle Paola e Stefania? Dal mistero della bici nera fino agli accertamenti bancari “scomparsi”

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: perché tanta attenzione su Ermanno Cappa, la moglie e le gemelle Paola e Stefania? Dal mistero della bici nera fino agli accertamenti bancari “scomparsi”
  • Ballando con le Stelle è un fake clamoroso? Supposta sanzione in arrivo per Brilli, il dispetto della giuria a Mariotto, Rossella Erra NON se ne va?

    di Grazia Sambruna

    Ballando con le Stelle è un fake clamoroso? Supposta sanzione in arrivo per Brilli, il dispetto della giuria a Mariotto, Rossella Erra NON se ne va?
  • Delitto di Garlasco, la villa dove viveva Alberto Stasi non si riesce a vendere: nessuno vuole la casa di uno che ha ammazzato la fidanzata? E se invece di un assassino fosse innocente?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, la villa dove viveva Alberto Stasi non si riesce a vendere: nessuno vuole la casa di uno che ha ammazzato la fidanzata? E se invece di un assassino fosse innocente?
  • Delitto di Garlasco, Savu vuole essere ascoltato: “Chiara Poggi conosceva il segreto della Bozzola”. E sullo strano incontro tra avvocati, le ricerche sul web e l’unghia scomparsa…

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco, Savu vuole essere ascoltato: “Chiara Poggi conosceva il segreto della Bozzola”.  E sullo strano incontro tra avvocati, le ricerche sul web e l’unghia scomparsa…

di Lorenza Roma Lorenza Roma

Foto:

Ansa

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Omicidio Poggi, C'È UN SECONDO (O UN TERZO) ASSASSINO? "L'impronta di una scarpa nel sangue non appartiene a Sempio o Stasi": la tesi sul delitto di Garlasco dell'esperto Enrico Manieri

di Angela Russo

Omicidio Poggi, C'È UN SECONDO (O UN TERZO) ASSASSINO? "L'impronta di una scarpa nel sangue non appartiene a Sempio o Stasi": la tesi sul delitto di Garlasco dell'esperto Enrico Manieri
Next Next

Omicidio Poggi, C'È UN SECONDO (O UN TERZO) ASSASSINO? "L'impronta...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy