Carlo Calenda, basito, ha commentato uno dei punti che figurano tra le motivazione del prossimo sciopero dell’Atac. “Cosa da pazzi” ha scritto su X (ex Twitter). Sul sito dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale è stato annunciato uno sciopero per il 29 settembre, ora differito al 9 ottobre, che riguarderà l’intera rete Atac e l’intera rete RomaTpl. Nella lista dei motivi, tra “la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili” e la questione dei salari per i neo assunti, fa capolino l’Ucraina: “blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali” recita il secondo punto. “La città governata dai sindacati filo russi” ha denunciato il fondatore e ora segretario del partito Azione. Le reazioni che Calenda ha scatenato sui social sono diverse. Qualcuno ha scherzato: “Atac costa molto più delle armi all’Ucraina. Se il principio è il risparmio, la prima da sacrificare è lei”, mentre qualcun altro si è indignato per l’associazione tra chi è contrario all’invio delle armi e i filo-russi.
Calenda non ha risparmiato, con una frecciatina, il sindaco di Roma: “E Gualtieri sempre con lo stesso sorriso stampato in faccia ci racconta di Roma nel 2030, città paradisiaca. Siamo molto vicini a un film dei Monty Python. Una cosa tipo il Gualtieri e Mancini flying circus”. Gualtieri, lo ricordiamo, è recentemente volato a New York per sostenere la candidatura della sua città per l’Expo 2030. Al Climate Ambition Summit organizzato dalle Nazioni Unite, aperto anche sindaci e organizzazioni ambientaliste oltre che ai capi di governo, ha presentato i nuovi obiettivi per Roma, tra cui il Piano Clima che punta alla riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti.