Silvione, broooo… Lascia che ti dica una cosa.
Non sono un tuo elettore o fan politico, ma in questo momento così delicato per te e il tuo ego ti voglio dire la mia verità, da ragazzone nato nel 1980 (pensa, il 4 gennaio, che poi sticazzi ma per dire proprio all’inizio dell’anno).
Sei stato già il mio presidente visto che nella mia famiglia si tifa Milan da generazioni: se penso a Van Basten a Gullit a Dejan a Sheva ho erezioni diurne ancora oggi. Tu mi hai riempito le giornate e i pomeriggi con Bim Bum Bam prima, poi con Non è la Rai. E poi la sera Emilio e c’era pure il Drive In: tutti programmi che oggi infrangerebbero i codici etici di qualunque generazione, dai millennial, passando per la Z fino alla Alpha. Detto questo, che per me basta abbondantemente per considerarti la più degna spalla con cui andare in vacanza, a far serata o un puttan tour in scooter di notte come ai vecchi tempi del liceo, ti voglio fare una proposta che non potrai rifiutare.
Abbiamo un sacco di passioni in comune: il calcio, la figa e le barzellette sporche. Allora, visto che hai capito che la tua candidatura al Quirinale è una pessima idea, non pensarci più e non perdere tempo a disperarti, che poi mica sei ancora un vecchio rincoglionito: diventa il mio migliore amico, che le nostre passioni sono perfette per diversi miei gruppi Whatsapp, e ho già un sacco di sticker da mandarti divertentissimi, ma sarebbe impossibile se tu fossi presidente della Repubblica.
Sì lo so, che noia ’sti giovani e ’sto paese. Cioè, io lo dico sempre: ti trattano così male gli intellettuali di sinistra perché ti piacciono le belle donne, avresti dovuto essere un po’ più fluido, non binario, insomma ti piace troppo la figa per questi tempi, devi assolutamente cambiare strategia di personal branding. Ma ho io una temporanea soluzione per non pensarci per qualche ora: facciamo una bella cena con la nipote di Mubarak e un po’ di sue amiche diplomatiche lì in via Olgettina e non pensiamoci più.