Giovedì 19 giugno 2025 si è tenuto al Carroponte di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, il concerto dei Fontaines D.C. A quanto pare, non è stata una bella serata per nessuno dei presenti. Eccezion fatta per qualche giornalista che ne ha scritto meraviglie. Proprio sotto al post Instagram di 'Rolling Stone' che tesse le lodi del live, si leggono centinaia di commenti che raccontano fatti gravissimi, descrivendo un'esperienza da incubo e pericolosa per la sicurezza del pubblico accorso. L'accusa a Live Nation, organizzatrice dell'evento, e a Carroponte, che intanto ha chiuso i commenti sui social, è quella di aver superato la massima capienza possibile (10mila persone) del posto, creando così, anche per la stessa discutibile suddivisione del parterre, situazioni difficili da gestire per chi avrebbe semplicemente voluto assistere al concerto. Talmente difficili da rendere necessario (?) l'intervento della polizia in tenuta antisommossa "pronta a manganellare la gente", mentre molti perdevano i sensi schiacciati dalla calca. Qualcosa di purtroppo parecchio simile sarebbe avvenuto anche al live dei Deftones, solo due sere prima, nella medesima location. E allora sono in tanti a chiedersi: "Ma deve scapparci il morto prima che se ne parli seriamente?". Riportiamo le testimonianze di chi c'era, allibiti. E in attesa che chi ha organizzato l'evento, all'intero della rassegna 'UnAltroFestival', si degni di dare risposte e spiegazioni. Quanto prima.
Tra le lamentele, la meno grave risulta quella verso la pessima acustica del Carroponte (fatto vero, sempre stato così). In occasione dell'atteso concerto dei Fontaines D.C., però, nonostante il biglietto fosse costato uguale per tutti, ossia sui cinquanta euro, l'organizzazione avrebbe suddiviso il parterre in due parti: la prima, di fronte al palco, privilegiata e in sicurezza. La seconda, subito dietro, stracolma di persone - che, inevitabilmente, spingevano per accedere a quella davanti, anche alla ricerca di aria per respirare. Così, sono interventute addirittura le forze dell'ordine in tenuta antisommossa: "Hanno cominciato a manganellare solo a live inziato", scrive chi c'era, sottolineando quanto la situazione fosse diventata ingestibile. "C'era gente sdraiata a terra, svenuta sul prato", raccontano altri che ripromettono di non tornare mai più al Carroponte, sentendosi "truffati", tanto che i reclami cominciano a fioccare sul sito di Altroconsumo (qui per farvi un'idea più dettagliata di quanto sarebbe accaduto). Sono tante le persone che dettagliano, inferocite, disservizi e mala gestione, troppe per poter pensare che non sia successo nulla di seriamente pericoloso a questo concerto. Intanto, su Google si crea una situazione distopica: recensioni super positive del live fiancheggiano qualche articolo che rende conto dei 'reclami' e della rivolta social da parte dei fan. Tutto e il contrario di tutto.

Raccogliamo l'allarme lanciato da chi era presente, nella speranza che location e organizzazione vogliano almeno spiegare l'accaduto. Non è possibile fare orecchie da mercante di fronte a così tante accuse, tutte, lo ribadiamo, gravissime. C'è chi arriva a scrivere che ci sia stato seriamente il rischio che qualcuno dei presenti tirasse le cuoia, in condizioni di sicurezza totalmente inesistenti. Lo stesso sarebbe accaduto due sere prima coi Deftones e siamo solo all'inizio della stagione dei concerti del Carroponte. Passino l'acustica di merda e le fettine di pizza a 12 euro. Del resto, è Sesto San Giovanni, quasi Milano. Ma sulla incolumità delle persone non si scherza. Ne vale la pena per vendere, a quanto pare, qualche biglietto in più?
