Errare è umano e può capire a tutti, ma perseverare è decisamente diabolico. Chi si occupa si stampa e media lo sa bene, pertanto, di solito, prima di riportare alcune bizzarre notizie, è opportuno verificare non una, ma almeno un paio di volte, onde evitare di trarre in inganno migliaia di ignari lettori. Eppure, si sa, in un mondo dove l’informazione corre veloce sul World Wide Web di Google, tra immagini create con intelligenza artificiale e fonti non affidabili, è un attimo cadere nella trappola. Se però molti lettori, sempre più diffidenti, si sono ormai abituati a dubitare di alcune testate e quotidiani, cosa succede se anche l’Ansa, la principale agenzia di stampa italiana, ritenuta autorevole da milioni di persone, non solo sbaglia, ma anziché ammettere di aver riportato informazioni false, ci ricama sopra un caso ancora meno chiaro?
Nel fine settimana appena trascorso, tra il 17 e il 18 agosto, è accaduto che decine di testate – come vi avevamo raccontato qui –riportassero la falsa notizia secondo cui il miliardario Elon Musk avrebbe regalato un suv Tesla Cybertruck, munito persino di mitragliatore incorporato sul tetto, a Ramzan Kadyrov, leader della Cecenia, personaggio politicamente discutibile, e vicino a Vladimir Putin con una inaspettata presa di posizione filorussa nel conflitto tra Russia e Ucraina da parte del miliardario americano. Ebbene, la notizia è stata smentita non solo da noi, ma anche dallo stesso Elon Musk che in un tweet su X ha ironizzato con un utente: “Sei seriamente ritardato a pensare che ho donato un Cybertruck a un generale russo?”. Il fatto è che tra le testate e i media che avevano diffuso la bizzarra e falsa notizia, c’era proprio l’Ansa in primis che titolava: “Musk dona Cybertruck con mitragliatrice a leader ceceno Kadyrov”, creando di fatto una fonte falsata per numerosi altri quotidiani che hanno poi ripreso a cascata. Il suv Tesla di Kadyrov non è un'invenzione, ma è un'invenzione il fatto che gli sia stato donato da Musk, quando se lo è probabilmente comprato da solo. Ma il punto grave in tutta questa faccenda è un altro.
Dopo aver realizzato l’errore, l’articolo di Ansa è scomparso da Google (anche se, essendo indicizzato, appare ancora tra gli archivi). Cosa ha fatto allora l’agenzia di stampa, di fronte all’evidenza? Anziché ammettere l’errore ha pubblicato un nuovo articolo di “rettifica” in cui comunica che: “Fra il 17 e 18 agosto alcuni organi di informazione hanno pubblicato articoli da titoli e contenuti falsi e lesivi. Gli articoli suggeriscono che Musk, amministratore di Tesla, abbia regalato un Tesla Cybertruck a Kadyrov, leader ceceno sotto sanzioni del governo statunitense. Nulla di più falso e assurdo…” facendo riferimento a una dichiarazione di Andrea Stoppa, conoscente diretto di Elons Musk. Tutto corretto, ma leggendo viene spontaneo chiedersi: chi sono gli organi di informazione di cui Ansa parla che avrebbero diffuso contenuti falsi e lesivi? Si tratta ovviamente di una domanda retorica, dato che verosimilmente parlano (anche) di loro stessi e però, anziché ammettere l’errore, hanno accusato immaginarie terze parti, quando, essendo un’agenzia di stampa, sono tra i primi ad aver dato la fantasmagorica notizia. Ora tornando all’inizio, se effettivamente errare è umano, se può capitare trattandosi delle settimane di ferie di agosto, dove magari le redazioni sono semivuote, dove sulla Russia e l’Ucraina già girano da sempre molte fake news e dove in pochi capiscono davvero la lingua russa (ma anche quella ucraina), non sarebbe meglio ammettere un così clamoroso errore, per evitare figuracce, ma soprattutto di ingannare i lettori? Il mestiere del giornalista richiede questo: etica e onestà intellettuale, le basi per un’informazione trasparente. Qui nessuno è titolato per dare lezione agli altri, ma quando si aspira a ottenere o a mantenere l'autorevolezza, bisogna meritarsela...