Emanuela Orlandi, dopo la sua scomparsa il 22 giugno 1983, è stata davvero tenuta nascosta a Londra per un certo periodo? Questa la pista assecondando i famosi cinque fogli, pubblicati dal giornalista Emiliano Fittipaldi, secondo cui la quindicenne cittadina vaticana avrebbe vissuto a Londra fino al 1997. E poi? Secondo sempre il documento, la cui provenienza è una cassaforte degli affari economici in Vaticano, dopo il 97 si parla di “disbrigo pratiche finali”. Ma cosa si intende? E soprattutto, davvero questo documento può essere considerato come autentico? Questi i dubbi che aggirano attorno alla pista inglese, avvalorata anche da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. Chi, secondo Pietro, potrebbe qualcosa di più sarebbe Francesca Immacolata Chaouqui, che per un periodo di tempo ha lavorato a stretto contatto con papa Francesco.
Francesca Immacolata Chaouqui, nonostante nutra un certo scetticismo nei confronti dei cinque fogli, considera comunque attendibile l’ipotesi che Emanuela Orlandi sia stata trasferita a Londra: “Penso che non sia morta subito, penso che a Londra ci sia stata davvero ma che sia morta in Italia. Penso che chi sapeva sia morto, chi è vivo non parlerà mai”. Nel frattempo proseguono le audizioni in Commissione d'inchiesta, con la convocazione di Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi. Chaouqui verrà mai ascoltata? Avrà mai occasione di raccontare davanti alla Commissione quello che sa?