Francesca Immacolata Chaouqui è tornata a parlare del caso di Emanuela Orlandi, quindicenne cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983. Ed è tornata a parlarne proprio in prossimità dell’inizio del Giubileo, e quindi dell’apertura da parte di papa Francesco della porta santa in Vaticano. La Chaouqui si schiera quindi di nuovo a favore del pontefice e della Santa Sede, prendendo ancora di più le distanze da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela: “Il lato e la gestione pubblica di questa storia è l’unica cosa che non condivido. Non sopporto la spettacolarizzazione di questa vicenda. Sacrosanto cercare la sorella, avere un avvocato, fui io a consigliare e presentare la Sgrò a Pietro, ma sbagliato il metodo”. Pietro Orlandi cerca instancabilmente la verità su sua sorella Emanuela da più di quarantuno anni, andando contro tutto e tutti pur di sapere cosa le sia accaduto quel caldo pomeriggio d’estate dopo la lezione di musica a Sant’Apollinare. “Secondo la narrazione attuale il Vaticano sa e tace. Oppure: bisogna seguire pista e metodologia che dicono loro, altrimenti chi non lo fa insabbia. Entrambe le cose sono il motivo per cui, secondo me, non si sta cercando Emanuela, ma mettendo sotto accusa uno Stato di occultamento di cadavere da anni ormai. Io non lo sopporto ed è il motivo per cui non riesco a dare il mio contributo operativo a Pietro”.
E su papa Francesco: “Sono certa che non sappia dove sia Emanuela e che ne è stato di lei”. Ricordiamo che Francesca Immacolata Chaouqui è uno dei volti più giovani ad aver assunto, nel 2013, per volere proprio di papa Francesco, il ruolo di commissario della COSEA, la Commissione di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economiche e amministrative della Santa Sede: “Ho sempre detto a Pietro che se qualcuno mai sapesse un indizio non lo direbbe con il timore di finire in un documentario o in Tv. Sapere cosa è accaduto a Emanuela e tacerlo è un reato. E non esistono segreti, neanche quelli di Stato, che proteggano da reati. Non ho mai saputo dove sia Emanuela e non condivido niente di quello che ultimamente viene fatto per cercarla”. E ancora: “Occorre continuare a cercare Emanuela Orlandi aprendo alla possibilità che il Vaticano non sappia dove sia, che sia un alleato e non un nemico, che io, ad esempio, non sappia niente di più che deliri riferiti de relato e comunque poi smentiti dai diretti interessati. La soluzione è anche iniziare a ragionare sul fatto, orrendo ma possibile, che una soluzione non ci sia, che le prove di dove sia non ci sono e che non si troveranno mai”. Pietro Orlandi tempo fa non le aveva mancato di rispondere proprio su questo filone di ragionamento, dopo che Francesca Immacolata Chaouqui era stata ospite di Fedez e Mr Marra nello studio del loro nuovo vodcast "Pulp podcast": “Probabilmente, Francesca, la tua necessità di riavvicinarti allo Stato Vaticano ha prevalso sul tuo senso di giustizia. Ora per te, sul rapimento di Emanuela, non sanno nulla, non ci sono i documenti. I papi non nasconderebbero mai la verità, tu non hai idea di cosa sia accaduto (invece una tua idea ce l'hai) e, certamente, non ci siano responsabilità in Vaticano. Questo lo racconti a Fedez e Mr Marra, ma di certo non è quello che hai detto a me in sette anni che ti conosco. E mi dispiace".