È stata ascoltata in Commissione bicamerale d'inchiesta Giovanna Manetti, una delle compagne di classe di Mirella Gregori, la quindicenne scomparsa a Roma il 7 maggio 1983. Le due facevano entrambe parte dello stesso gruppo di amici a Centocelle, quartiere nella periferia est della Capitale: "Dovevamo vederci. Se ci fossero stati cambiamenti, avrebbe sicuramente avvertito. Era un sabato ed eravamo d'accordo che saremmo sicuramente usciti tutti quanti insieme. Mirella ci avrebbe raggiunto alle 15.30 dove ci vedevamo. Saremmo uscite insieme. Alle 14.20 ho iniziato a chiamarla per metterci d'accordo". Di Mirella si sono perse le tracce in quello che doveva essere un sabato pomeriggio come tanti: “In genere Mirella veniva dalle nostre parti, prendeva il 19 e ci raggiungeva verso il Prenestino Labicano, avevamo un bel gruppo. La nostra giovinezza era fatta di uscite, comitiva, primi fidanzatini". Questa l’ipotesi dell’amica su cosa potrebbe esserle successo: "È strano che si sia andata a creare un'altra cosa da fare o abbia, su invito di qualcuno, deciso di andare da un'altra parte di sua iniziativa, perché è sempre stata molto seria, una ragazza tranquilla, non era una che diceva una cosa e poi ne faceva un'altra". E sulla foto che ritrae Mirella insieme a Wojtyla: "Eravamo andate in audizione, tutta la scuola, dal Papa. Anche le insegnanti parlavano di questo incontro ed era uscita fuori questa fotografia che abbiamo tutti. Si ipotizzava, come poi è uscito fuori, che qualcuno lì avesse visto questa foto".
È ancora: “La giornata ha preso un verso brutto per tutti, soprattutto per la mamma che ha dovuto, a parte la preoccupazione, sopportare continue chiamate nostre finché la sera siamo andati tutti lì. Qualsiasi cosa le sia successa, è capitata, non programmata. Mirella non avrebbe preso impegni con noi e secondo me non sarebbe andata in nessun posto senza risalire su ed avvisare la mamma perché non era il tipo. Anche se si fosse presentato un altro programma non sarebbe mai andata via così. Per qualsiasi cambio di programma, avrebbe avvisato. La nostra amicizia stava crescendo anche fuori scuola anche perché ci prendevamo come persone. Ci volevamo bene, c'era una bella amicizia sicuramente che, però, un'amicizia che non ha potuto maturare". E sul fantomatico Alessandro, il ragazzo che le avrebbe citofonato e con cui Mirella sarebbe uscita il giorno della scomparsa: "Non ho mai saputo di lui, lo abbiamo sentito nominare dopo il fatto, non l'ho mai visto e mai sentito. Non ho mai avuto la sensazione che qualcuno ci stesse seguendo e non ricordo nulla di particolare neanche il giorno dell'inaugurazione del bar. Ma se i verbali dicono che ci siamo andati, sarà stato così, forse sono io che non lo ricordo ora".