La difesa di Chiara Petrolini ha presentato, come già si ipotizzava, ha presentato ricorso contro la custodia cautelare in carcere disposta per la 21enne di Traversetolo (provincia di Parma) accusata di omicidio e soppressione del cadavere dei suoi due neonati, partoriti a poco più di un anno di distanza l’uno dall’altro, che ha seppellito nel giardino della sua casa appena dopo la nascita. L’avvocato Nicola Tria, che segue la difesa di Chiara, ha fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame di Bologna. Quest’ultimo, infatti, aveva accolto la richiesta presentata dalla procura di Parma di mettere fine agli arresti domiciliari e trasferire Chiara in carcere. Tuttla ragazza in carcere. Al momento Chiara si trova ancora a casa insieme ai suoi genitori, infatti il suo eventuale trasferimento in carcere è sospeso fino al momento della decisione finale da parte della Cassazione. Nel frattempo la villa in cui ha sepolto i suoi bambini è stata dissequestrata.
Due gravidanze di cui nessuno, delle persone che facevano parte della sua vita, si sarebbe reso conto. Chiara, a quanto pare, era riuscita a non destare neanche il minimo sospetto. Motivo per cui, secondo la Procura, sarebbe necessario il suo trasferimento in carcere. Sia per il rischio di reiterazione del reato, sia perché Chiara attualmente si trova con gli stessi genitori che non si erano resi conto che la propria figlia avesse partorito e seppellito due bambini in casa, e quindi tra le altre cose non saper garantire l’isolamento di Chiara. La sua difesa ha recentemente presentato una relazione psichiatrica risultato di una consulenza di parte, secondo cui le condotte della ragazza “lasciano intravedere una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull'imputabilità”. Eppure, come fatto notare dalla Procura, anche di queste patologie mai nessuno se ne era reso conto….