image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Esplosione al deposito Eni di Calenzano: è strage di Stato? E perché il governo (come l'opposizione) sta zitto? C'entra la partecipazione statale? I morti sul lavoro non li piange nessuno, ma i camionisti raccontano che…

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

12 dicembre 2024

Esplosione al deposito Eni di Calenzano: è strage di Stato? E perché il governo (come l'opposizione) sta zitto? C'entra la partecipazione statale? I morti sul lavoro non li piange nessuno, ma i camionisti raccontano che…
La recente esplosione nel deposito Eni di Calenzano, che ha causato la morte di diversi lavoratori, ha messo in luce un problema ben più profondo della semplice negligenza aziendale: l'indifferenza dello Stato di fronte a una strage prevedibile e la negazione della responsabilità diretta, in quanto maggiore azionista dell'azienda. La Repubblica italiana guadagna, con Eni, e se la causa della morte dei lavoratori è stata proprio l'efficienza, il non voler perdere tempo monetizzabile, perché le alte cariche dello Stato non solo non si assumono la responsabilità, ma sembra quasi che vogliano evitare il discorso?

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Le stragi sul lavoro come quella di Calenzano sono sempre eventi di cui ci si dimentica troppo in fretta. Manca la pressione mediatica, non vanno di moda. Personaggi pubblici, influencer e i media tutti non prendono mai una posizione netta e conclamata come succede, per esempio, con i femminicidi. I morti sul lavoro non vanno mai in trend, questo è quanto. Ma nel caso di Eni c'è un problema ancora più grave, perché in questo caso la tragedia ha un nome ancora più drammatico: strage di Stato. Per chi non lo sapesse, e forse ce lo si dimentica troppo facilmente, il cane a 6 zampe è un'azienda il cui maggiore azionista è la Repubblica Italiana, più del 30%. 1.001.765 880 azioni per un valore di 14.184 milioni di Euro. Può bastare? Pensate che Eni spa, seconda azionista di sé stessa, non ha nemmeno il 3% delle azioni. Un decimo di quelle in mano allo Stato. Nulla di nuovo, ma il problema è questo: avete sentito qualche dichiarazione ufficiale del governo sulla strage? Il ministro dell'economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, al cui ministero fanno riferimento le quote di Eni, ha parlato? Matteo Salvini, sempre duro e puro in caso di tragedie e morti, avrà twittato qualcosa? La risposta a tutto è una sola: un enorme e pesantissimo no.

L'esplosione a Calenzano
L'esplosione a Calenzano
https://mowmag-store.myspreadshop.it/

Facciamo un giro sui social. Chiara La Porta, deputato di Fratelli d'Italia, ha ricordato le vittime in Parlamento, e il messaggio di cordoglio è stato ripostato sul profilo di partito. Stop. Tragedia, cordoglio e altre formalità. Nessun riferimento alle cause, ai colpevoli, alla responsabilità statale. Poi una sfilza di repost in cui si parla di Politico, Meloni e riduzione degli sbarchi. Lato opposizione le cose non vanno meglio: il Partito Democratico su Instagram ha chiesto al governo di riferire immediatamente in Parlamento perché “chi esce al mattino per andare a lavoro ha il diritto di tornare a casa dalle proprie famiglie”. Attaccare sì, ma con moderazione. Carlo Calenda, che è sempre molto attivo su Stellantis, e Più Europa? Non pervenuti. L'unico a intervenire in maniera precisa è Angelo Bonelli di Avs, che sta lavorando “ad una interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro degli interni e dell’ambiente. Tutto ciò è inquietante. Il governo invece di preoccuparsi della sicurezza degli impianti dal rischio di incidenti rilevanti (ce ne sono 974 in tutta Italia) e prevenire incidenti disastrosi come quello di Calenzano, programma esercitazioni con i reparti speciali per fermare qualche manifestante e ipotetici attacchi di ambientalisti”.

Uno dei post di Salvini il giorno della tragedia
Uno dei post di Salvini il giorno della tragedia

La procura ha parlato di “condotte scellerate” dietro al disastro, e non si può che concordare. Eni si è premurata di rassicurare clienti e fornitori sul fatto che sta collaborando con le autorità giudiziarie, che è “prematuro ipotizzare le cause dell'incidente” ma soprattutto che “le fiamme non interessano il parco serbatoi”. Work must go on, si può, e si deve continuare a lavorare. Le testimonianze degli altri camionisti presenti non fanno altro che confermare la tesi della procura. Intervistato dal Corriere, un collega dei lavoratori travolti dall'esplosione ha spiegato che “ha sempre visto fare i lavori di manutenzione mentre riempiva il camion”. Immaginate, nello stesso posto, carburanti altamente infiammabili ed esplosivi con operai che saldano, tagliano col flessibile, battono il ferro e usano la fiamma per fare le bitumazioni. È davvero così difficile pensare che una scintilla sarebbe uscita prima o poi? La puzza di gas nello stabilimento di Calenzano, ha continuato il camionista, “era costante. Non da mesi ma da anni. Tanto che ci eravamo abituati”. Un altro autotrasportatore, poi, ha aggiunto che tutti i problemi erano stati segnalati da tempo alla direzione dell'azienda: “Sapete cosa ci rispondono? Che le valvole si rompono sempre e vanno cambiate. Però una volta quando si facevano questi lavori si fermava il carico del carburante, ora non se lo sognano neanche di fermarsi per un giorno”. La crisi, il capitalismo, la necessità di non avere e non concedere mai una pausa nemmeno quando la salute, il buon senso e la legge lo imporrebbero. La stessa legge promulgata dallo Stato che da Eni ottiene i dividendi, in quanto azionista. Il corto circuito è qui, e chiamiamolo anche conflitto di interessi. Tanto i morti sul lavoro non creano engagement.

Le forze dell'ordine allo stabilimento Eni dopo la tragedia
Le forze dell'ordine allo stabilimento Eni dopo la tragedia
https://mowmag.com/?nl=1

More

Esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze): due morti e nove feriti, caos per chi viaggia in treno e deviazioni in autostrada. Ed è polemica sullo stoccaggio di carburanti

di Redazione MOW Redazione MOW

Esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze): due morti e nove feriti, caos per chi viaggia in treno e deviazioni in autostrada. Ed è polemica sullo stoccaggio di carburanti

Aurora, Sara e Samuel morti per venti euro al giorno nella fabbrica abusiva esplosa a Ercolano: ma è legale intestare l’azienda alla figlia di 13 anni come ha fatto il proprietario?

Nera

Aurora, Sara e Samuel morti per venti euro al giorno nella fabbrica abusiva esplosa a Ercolano: ma è legale intestare l’azienda alla figlia di 13 anni come ha fatto il proprietario?

Giorgia Meloni e quella fastidiosa (democratica) influenza: "Lavoro perché non ho particolari diritti sindacali". A questo punto, perché non abolirli?

di Fulvio Abbate Fulvio Abbate

corsi e ricorsi

Giorgia Meloni e quella fastidiosa (democratica) influenza: "Lavoro perché non ho particolari diritti sindacali". A questo punto, perché non abolirli?

Tag

  • Attualità
  • Calenzano
  • Cronaca
  • Deposito gas
  • Eni
  • Esplosione
  • Giorgia Meloni
  • Mortale
  • Morti sul lavoro
  • strage
  • Tragedia

Top Stories

  • Delitto Garlasco: “LE QUATTRO IMPRONTE SUL PIGIAMINO di Chiara Poggi avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore”. L’accusa dell’avvocato di Alberto Stasi: “Chi ha permesso che il corpo venisse voltato e immerso in una pozza di sangue?”

    di Redazione MOW

    Delitto Garlasco: “LE QUATTRO IMPRONTE SUL PIGIAMINO di Chiara Poggi avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore”. L’accusa dell’avvocato di Alberto Stasi: “Chi ha permesso che il corpo venisse voltato e immerso in una pozza di sangue?”
  • Aldo Cazzullo SMONTA il matrimonio di Bezos. È la morte a Venezia? “Sì, ma dell’idea di uguaglianza”. Dalla rivoluzione francese alla città noleggiata: “Sembra Squid Game”. E sul turismo che l’Italia si merita…

    di Domenico Agrizzi

    Aldo Cazzullo SMONTA il matrimonio di Bezos. È la morte a Venezia? “Sì, ma dell’idea di uguaglianza”. Dalla rivoluzione francese alla città noleggiata: “Sembra Squid Game”. E sul turismo che l’Italia si merita…
  • CRUCIANI UNO DEI MAGGIORI INTELLETTUALI VIVENTI? Per Capezzone ha interpretato il Paese "meglio di un sociologo”. E su “Ipocriti!”, il nuovo libro del conduttore de La Zanzara…

    di Benedetta Minoliti

    CRUCIANI UNO DEI MAGGIORI INTELLETTUALI VIVENTI? Per Capezzone ha interpretato il Paese "meglio di un sociologo”. E su “Ipocriti!”, il nuovo libro del conduttore de La Zanzara…
  • Omicidio Resinovich, LA BOMBA SU SEBASTIANO VISINTIN di Silvia Radin, la cugina di Liliana: “L’ha picchiata sicuramente. Quando veniva qui era un agnellino ma…” E sull’audizione di Claudio Sterpin…

    di Redazione MOW

    Omicidio Resinovich, LA BOMBA SU SEBASTIANO VISINTIN di Silvia Radin, la cugina di Liliana: “L’ha picchiata sicuramente. Quando veniva qui era un agnellino ma…” E sull’audizione di Claudio Sterpin…
  • Omicidio Poggi, LA TESTIMONE CHE INCASTRA ANDREA SEMPIO: l’ha visto uscire da casa di Chiara? Era con lui a Garlasco il giorno del delitto? Ecco tutto quello che sappiamo…

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Poggi, LA TESTIMONE CHE INCASTRA ANDREA SEMPIO: l’ha visto uscire da casa di Chiara? Era con lui a Garlasco il giorno del delitto? Ecco tutto quello che sappiamo…
  • Antonia finalista "stonata" al Pride di Milano? Colpa del talent Amici di Maria De Filippi, che continua a ignorare i danni che la post-produzione vocale fa ai concorrenti...

    di Grazia Sambruna

    Antonia finalista "stonata" al Pride di Milano? Colpa del talent Amici di Maria De Filippi, che continua a ignorare i danni che la post-produzione vocale fa ai concorrenti...

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ma davvero a Striscia la Notizia potrebbe saltare Antonio Ricci? E Giambruno torna in tv? Ecco le bombe di Berlusconi: “Leotta? Un flop” e su Mediaset, la De Filippi e Sanremo…

di Giulia Sorrentino

Ma davvero a Striscia la Notizia potrebbe saltare Antonio Ricci? E Giambruno torna in tv? Ecco le bombe di Berlusconi: “Leotta? Un flop” e su Mediaset, la De Filippi e Sanremo…
Next Next

Ma davvero a Striscia la Notizia potrebbe saltare Antonio Ricci?...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy