Chiara Petrolini, la ragazza che ha seppellito i suoi due neonati, ha davvero imbrogliato tutti? Amici e familiari? Su di lei grava l’accusa di duplice omicidio pluriaggravato e soppressione di cadaveri. Non solo, secondo il tribunale del Riesame Chiara, che al momento si trova agli arresti domiciliari in attesa che si pronunci la Cassazione su un suo eventuale trasferimento in carcere, potrebbe reiterare i reati che ha commesso. Ovvero potrebbe uccidere ancora. Motivo per cui gli arresti non sarebbero sufficienti, perché nessuno, delle persone accanto a lei, si sarebbe reso conto delle gravidanze e dei due parti così ravvicinati della giovane. Intanto sono state pubblicate le motivazioni della sentenza del Tribunale del Riesame di Bologna che ha disposto la custodia cautelare in carcere: "Estrema lucidità, freddezza esecutiva, sconcertante assenza di scrupoli o remore, apparente mancanza di qualunque ripensamento, oltre che di sfrontatezza. Totale inaffidabilità nelle relazioni personali anche più intime, l'eccezionale capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione e la mancanza di partecipazione e di compassione".
Secondo la Procura i genitori di Chiara potrebbero nuovamente non accorgersi di un’eventuale gravidanza della figlia. Il legale della ragazza, Nicola Tria, farà sicuramente riscorso nel caso in cui venga disposto il carcere per Chiara: “A mio avviso gli arresti domiciliari sono in realtà adeguati al contenimento delle esigenze cautelari proprie di questa vicenda (su cui unicamente occorre concentrarsi). D’altro canto la misura cautelare non può e non deve mai rappresentare un’anticipazione della pena”. La difesa di Chiara Petrolini ha presentato una relazione preliminare di una consulenza tecnica psichiatrica di parte: “Una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull imputabilità”. La Procura di Parma: “Della presenza di eventuali patologie psichiatriche nessuno, neppure tra le persone più vicine all'indagata, ha mai mostrato di aver colto segnali”.