A più di quarantuno anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana di cui si sono perse le tracce il 22 giugno 1983, Suo fratello Pietro ha organizzato come ogni anno un sit-in per ricordarla in concomitanza del giorno del suo compleanno. Pietro ha infatti dato appuntamento, per le tante persone che ogni anno vengono da tutta Italia, per sabato 18 gennaio a piazza Cavour a Roma. Un appuntamento fisso, insieme a quello del 22 giugno, giorno della sua scomparsa. Pietro ripercorrerà tutti i momenti più importanti di questi quarantuno anni fatti di depistaggi e di indagini che ancora non hanno portato a nulla. Tante le piste e tante, troppe, le domande che ancora non hanno una risposta. Ma cosa è accaduto ad Emanuela in quel caldo pomeriggio d’estate dopo la lezione di musica a Sant’Apollinare?
Pietro, come lo scorso anno e come in tutte le occasioni che lo permettono, avrà modi di ribadire anche l’importanza di approfondire la pista inglese, visto i diversi elementi che lascerebbero ipotizzare che Emanuela sia stata portata a Londra dopo la scomparsa. Come ha sottolineato anche nel sit-in dello scorso anno: “La pista di Londra è vera, io ne sono convinto. Penso che Emanuela, dopo che alcune richieste sono state soddisfatte dalle persone ricattate, sia stata riconsegnata ma non alla famiglia perché testimone diretta di cose troppo grosse. Non hanno avuto la coscienza di darla di nuovo in pasto ai criminali (probabilmente la Banda della Magliana) perché ci sarebbero stati per sempre dei testimoni e quindi un nuovo ricatto. Qualcuno così si è fatto carico di Emanuela per conto del Vaticano. Seppure fosse ancora viva, le hanno distrutto la vita quel giorno”. Emanuela, se le cose fossero andate diversamente, il prossimo 14 gennaio avrebbe festeggiato il compleanno dei 57 anni insieme alla sua famiglia…