57 anni, eppure nel nostro immaginario continua ad averne ancora 15, sempre 15 anni. Emanuela Orlandi, la ragazza con la fascetta nera, manca da casa dal 22 giugno 1983, da quel caldo pomeriggio d’inizio estate che cambiò tutto e lo cambiò per sempre. Una telefonata a casa, poi più niente. Poi mai più. Cosa le sia accaduto, nel percorso dalla scuola di musica a casa è ancora un mistero. In questi quarantuno anni di ricerche non si contano nemmeno più le piste prese in considerazione e poi abbandonate, come i depistaggi continui di chi vorrebbe che alla verità non si arrivasse mai. Ma accadrà, perché Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, continuerà sempre ad andare contro tutti e tutto per ottenere finalmente giustizia per sua sorella Emanuela. Una ragazza che ha subito un’ingiustizia enorme, le sono strappati via tutti i sogni, le è stato rubato il futuro. E proprio suo fratello Pietro, come ogni anno, in concomitanza con il suo compleanno, così come accade con l’anniversario della scomparsa, ha organizzato un sit-in per ricordarla in un giorno così importante. L’appuntamento è a piazza Cavour a Roma sabato 18 alle 16, per continuare a chiedere a gran voce la verità.
Persone attese da tutta Italia ed Europa, che scenderanno in piazza per mostrare solidarietà alla famiglia Orlandi e non solo, perché, come ricorda sempre Pietro “la voce di Emanuela è la voce di tutte le persone scomparse”. Un compleanno che cade in un momento decisamente importante dal punto di vista investigativo, visto che attualmente sono tre i fronti d’inchiesta aperti: Vaticano, Procura e Commissione d’inchiesta. Tutto questo mentre la pista inglese sembra continuare a prendere sostanza, con particolari di non poco conto che continuano ad aggiungersi a una tesi che non appare più così improbabile: “Nell’agosto del 1983 c’è stata una richiesta da parte del Vaticano al Ministero della Difesa di un volo Roma-Londra riservato con le linee Cai, usate dai servizi. È possibile che sia una coincidenza totale, ma anche se non riguarda Emanuela è una cosa gravissima che uno stato estero chieda al Ministero della Difesa di un altro stato un volo riservato per quattro persone (oltre al pilota e al copilota) due uomini e due donne, da Roma a Londra, e che quel volo partisse da Ciampino di notte”. Davvero Emanuela è stata portata a Londra subito dopo la scomparsa? La speranza è che questo sia l’ultimo compleanno senza verità…