“Fa male, basta, mi sento male. Dio, perché?”. Un audio inedito con la voce di Emanuela Orlandi? No, ma un audio che ad ascoltarlo fa ancora venire i brividi, nonostante siano trascorsi anni da quando lo abbiamo sentito la prima volta. Ma facciamo prima un passo indietro. Siamo nel 17 luglio 1983, a poco meno di un mese dalla scomparsa di Emanuela, quando viene spedita una cassetta in via della Dataria alla sede dell’Agenzia Ansa. Cosa contiene il nastro? Nel Lato A ci sono delle voci maschili, straniere, che leggono un proclama in cui chiedono la liberazione dell’attentatore del Papa Alì Agca in cambio di Emanuela. Nel Lato B quella che viene considerata la voce di Emanuela, registrata in un momento in cui forse stava subendo delle violenze. Ma, ricordiamo, sono solo supposizioni: “Basta, mi sento male. Per favore, mi lasci dormire adesso?”. Pietro Orlandi ha commentato nuovamente il contenuto della cassetta: “É un audio che circola da 8 anni, un audio pubblico che consegnai per la prima volta a Chi l'ha visto di Federica Sciarelli nel 2016, quella che si sente è la voce di Emanuela. Nel 1983 lo sentì mio padre, però pochi giorni dopo gli dissero 'stia tranquillo, perché sono soltanto spezzoni di film, quindi sicuramente è un brutto scherzo di qualche mitomane'. Allora mio padre si tranquillizzò, perché era devastato quando era tornato a casa. Mi diceva però che c'era una frase che sembrava proprio la voce di Emanuela”.
Un audio che era rimasto lì, come parte del mosaico di tutto quello che era accaduto nei primi momenti dopo la scomparsa di Emanuela. Un elemento su cui Pietro ha scelto di tornare più avanti: “Dopo che mio padre era stato tranquillizzato, io ho lasciato perdere la cosa. Soltanto a fine 2015, quando è stata chiusa l'inchiesta, ho voluto recuperare l'audio per risentirlo. E lo ripeto anche adesso, quella frase 'per favore, mi lasci dormire', per me è la voce di Emanuela. Non dico tutte le altre voci, perché a me sembrano spezzoni vari, tipo un collage di voci, sembrano anche voci di altre ragazze. Però in un paio di frasi, secondo me quella è la voce di Emanuela". Una conclusione a cui sembrerebbe siano giunti anche gli esperti del Sismi: “Ho trovato le carte del Sismi, quindi stiamo parlando dei servizi militari: quell'audio fu fatto analizzare dagli analisti del Sismi nell'83 e c'è nero su bianco, nei documenti del Sismi, in cui dicono chiaramente che quella corrisponde alla voce di Emanuela, che in quell'audio non ci sono finzioni, addirittura dicono che ci sono sevizie fatte con strumenti elettrici". Perchè ad Ercole orlandi allora fu data un'altra versione? L’originale, però, non si sa che fine abbia fatto: “Con la tecnologia di oggi potrebbero venir fuori altre cose. Spero che quell'audiocassetta esca fuori. L'ho chiesto in Commissione, l'ho chiesto alla Procura di Roma, lo chiesi in Vaticano. Di quella cassetta nel 2016 si è persa totalmente traccia". Possibile?