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Ok, ma chi ca**o è Aleksej Paramonov, il russo che ha minacciato l’Italia e ha attaccato il nostro ministro della difesa?

  • di Redazione MOW Redazione MOW

21 marzo 2022

Ok, ma chi ca**o è Aleksej Paramonov, il russo che ha minacciato l’Italia e ha attaccato il nostro ministro della difesa?
Con il primo Governo Conte è stato nominato cavaliere, con il Governo Conte II è divenuto pure commendatore, ma il russo Aleksej Paramonov (da non confondere con l'omonimo calciatore) mostra particolare riconoscenza verso il nostro Paese, e anzi da capo del Dipartimento europeo del Ministero degli esteri di Mosca ha minacciato l'Italia di "conseguenze irreversibili" e ha attaccato il ministro Guerini. Ma quelle che gli sono state conferite non sono le uniche onorificenze invecchiate male, oltre che presto...

di Redazione MOW Redazione MOW

Aleksej Vladimorovic Paramonov (che nella traslitterazione dal cirillico compare anche come Aleksey, Alexsei e altre varianti), nato nel 1962, ex console della Russia a Milano per cinque anni (parla italiano), ora capo del Dipartimento europeo del Ministero degli esteri di Mosca, ha minacciato l’Italia, ma allo stesso tempo può vantarsi dell’onorificenza di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana e di commendatore dell’Ordine della “Stella d’Italia”.

Il diplomatico che ha parlato di “corrispondenti conseguenze irreversibili” nel caso in cui l’Italia andasse avanti con l’applicazione delle sanzioni e ha chiamato in causa il ministro della difesa Lorenzo Guerini, definendolo uno dei “falchi e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano”.

A quanto pare dunque la grande ammirazione ribadita di recente per ben due volte in via formale dal nostro Paese a Paramonov non può dirsi granché ricambiata. può vantare infatti nel suo (ampio) carnet diplomatico ben due riconoscimenti da parte del nostro Paese.

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Paramonov durante la cerimonia di nomina

Paramonov è stato nominato cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana con un decreto del 27 dicembre 2018, all’epoca del primo Governo Conte, su proposta del Ministero degli esteri allora guidato da Enzo Moavero Milanesi. Il conferimento è avvenuto il 20 giugno 2019, con una cerimonia a Mosca in cui l’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano lo definì “un diplomatico fine e appassionato con il quale affrontare qualsiasi problematica, anche la più spinosa, sempre con spirito costruttivo”.

Il secondo riconoscimento, quello di commendatore dell’ordine della Stella d’Italia, è arrivato il 9 dicembre 2020, sempre con Giuseppe Conte al Governo, (anche se stavolta con l’esecutivo giallorosso) e sempre su proposta del Ministero degli esteri, in quel caso guidato da colui che ancora oggi è ministro, Luigi Di Maio. Anche in quel caso la notizia è stata salutata dall’ambasciata d’Italia a Mosca, sul cui sito si sottolineava che il diplomatico si è “sempre adoperato per il miglioramento delle relazioni bilaterali Italia-Russia”.

Dichiarazioni non invecchiate benissimo, tant’è che molti hanno chiesto il ritiro degli onori conferiti, anche se riconoscimenti analoghi sono andati anche a pesci più grossi di Paramonov: negli ultimi mesi, con pratiche aperte dall’ambasciata italiana a Mosca, l’onorificenza di “cavaliere di Gran Croce dell’ordine della Stella d’Italia” è stata conferita per esempio a Mikhail Mishustin, primo ministro russo. Per non parlare poi del precedente della Gran Croce conferita al dittatore siriano Bashar Al-Assad…

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