È morto Maurizio Costanzo e ieri a rendergli omaggio è passata la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Poi, di fronte alla camera ardente, un coda infinita per rendere omaggio ad uno dei capisaldi della tv italiana. E all'interno di questa fila gli imbecilli e i mentecatti hanno trovato rifugio e terreno fertile. Per chi si fosse perso la notizia, un paio di persone ha avuto la "brillante" idea di chiedere a Maria De Filippi, la vedova, un selfie. Una foto ricordo. Una testimonianza per i posteri che loro al funerale più significativo del 2023 c'erano. Raramente qualcosa riesce a turbarmi e meno che meno a disgustarmi. Oggi sono entrambe le cose, contemporaneamente. Sono turbata, disgustata, allibita e piena di domande. Con che coraggio si può chiedere ad una donna in pieno lutto una foto davanti al cadavere del marito?
Come si può anche solo pensare in un momento così solenne di fare uno scatto alla bara? Cosa se ne faranno delle foto questi imbecilli senza tatto, dignità ed onore? Le pubblicheranno sui social con qualche frase svenevole e leziosa ad accompagnare il tutto? Ovviamente sì. Non lo metto in dubbio nemmeno per un secondo. Dicono che su TikTok sia partita la moda (la moda!) di fotografarsi di fronte alla lapide (o peggio) dei parenti venuti a mancare di recente. "Nonna mi mancherai" è una frase che a quanto pare potete trovare facilmente, con in allegato di immagini drammatiche da brutto fotoromanzo anni '60 che vanno dall'outfit a dettagli del corpo del defunto. Sono stupita da tutto questo? No. Viviamo in un mondo dove si punta a diventare famosi mostrando le gravissime patologie dei figli. E il precedente degli sciacalli impegnati a fotografarsi di fronte al relitto della Costa Concordia, ce l'ho ancora ben presente. Un abominevole spoiler di quello a cui abbiamo assistito alla camera ardente di Maurizio Costanzo.
Mi sento profondamente amareggiata, ma aimè non stupita da tutto questo. E sono ammirata, come tutti, di fronte alla gentilezza (o forse era solo stancamente accondiscendente a seguito della perdita del momento) della signora De Filippi, che ha concesso una testimonianza del suo dolore a questi sciami di estranei. A questi “scarafaggi” con cui devo condividere il pianeta ed i parcheggi vorrei chiedere: siete contenti? Siete soddisfatti? Cosa ve ne farete ora del materiale che avete raccolto? Vi crogiolerete pensando che in fondo la vostra presenza è stata di un qualche conforto per questa signora? Andrete dagli amici a mostrare il volto di una donna che tutto il paese ammira, dicendo: "Visto? Non è invincibile. È come noi. Gonfia di pianto, con gli occhiali neri, spossata e stanca. Non è inarrivabile. È come me". Quante cazzate! Nessuno di voi si avvicina nemmeno vagamente allo spessore di questa persona che non avete rispettato nemmeno per un secondo. Siete quello che resta di un mondo andato a puttane: voi siete l'inciviltà che urla e pretende. E a quanto pare ottiene quello che chiede. Signora De Filippi, la sua cortesia, davvero, loro non se la meritavano.