Da sempre le campagne pubblicitarie cercano testimonial importanti per veicolare i loro messaggi. Da sempre esistono connubi tra artisti, sportivi e, oggi, anche influencer che sponsorizzano, per cachet importanti, profumi, prodotti per la pelle, vestiti, eccetera. Perché succede questo? Perché non basta più la classica pubblicità con attori sconosciuti che raccontano una storia per invogliare all’acquisto? Perché oggi abbiamo il testimonial. Ma cos’è un testimonial? È colui che ci mette la faccia nel messaggio che trasmette insieme al brand in questione. Quindi, ciò che un artista che sponsorizza un marchio sta dicendo con la propria immagine è: “Io lo uso, io ci credo e quindi ci metto la faccia.” Fin qui tutto perfetto, lineare, coerente. Aspetta, aspetta, aspetta... Tutto questo è coerente e veritiero solo se in questi messaggi c’è della verità. Purtroppo, il dio denaro fa sì che spesso si accosti la propria immagine a un prodotto magari non buono, in cui non si crede, o peggio ancora che non è in linea e coerente con ciò che si racconta al mondo. Ora vorrei fare degli esempi. Reduci dal nostro Sanremo, parto con Rose Villain. Artista che seguivo e ammiravo non solo per la musica e il bell’aspetto, ma anche per i messaggi che dispensava e in cui ho voluto credere fino all’altro ieri. La nostra cantante è andata a Sanremo con lo slogan: "Come fare la vegana a Sanremo? Facile, basta portarsi il tofu". Applausi da tutti gli animalisti e i vegani del mondo. Wow, tanto di cappello. Io ci credo, io ti seguo, io ti metto il like. E poi? Io sono rimasta proprio delusa. Finito Sanremo, parte l’alta moda di Milano e la Fashion Week. E chi troviamo in prima fila da Fendi? La nostra Rose Villain, senza tofu in questo caso.

Allora ragazzi, poi mi dicono che sono cattiva. Io sono coerente, ed esserlo non è facile né per me né per chi, come me, fa una battaglia e un percorso importante, cambiando completamente il proprio stile di vita. Non si può essere vegani, dire di non mangiare carne perché si è rimasti folgorati da Joaquin Phoenix e dai suoi discorsi pro-vegan e pro-animali, e poi presentarsi alla sfilata più famosa al mondo per l’uso di pelle e pellicce. È come uno schiaffo in faccia. Ho fatto un post su questo che ha girato molto, ma noto che nessun giornale ne parla. Sono molto felice, però, di avere chi mi sostiene e dà voce a pensieri che andrebbero approfonditi. Chi fa l’influencer, il cantante, il calciatore, l’attore ha una visibilità enorme. Quando mettono la faccia su un prodotto o sostengono un brand come Fendi, si portano appresso tutti quelli che li seguono. Ragazzi, queste persone hanno un potere enorme e fanno guadagni stratosferici con i loro messaggi in collaborazione con i brand. Questi messaggi devono assolutamente essere coerenti con il loro credo. Perché chi non è famoso, quando lo diventa, vuole arrivare dappertutto e farsi vedere in ogni luogo altolocato, dove tutti si inchinano perché è super wow? Non si può fare. Perché allora ci stanno raccontando delle bugie, e io non ci credo più. Dico a coloro che la pensano come me sugli animali, sull’ambiente e sul veganesimo: aprite gli occhi! Prima annunci la tua filosofia – "Sono vegana e mangio il tofu" – e poi ti pieghi per la sfilata di Fendi? Questo mi fa riflettere molto. Mi fa pensare che, alla fine, i nostri ideali crollano davanti al potere. Abbiamo visto che Chiara Ferragni è andata, per esempio, alla sfilata di Stella McCartney. Sarebbe una bella cosa, visto che Stella produce solo moda vegana, se non fosse che un giorno sì e uno no la Ferragni si ricopre di pelle vera. Capisco, quindi, che probabilmente sia andata da Stella solo perché fa cose meravigliose, e non per motivi etici. E vorrei soffermarmi su questo.

Perché gli influencer vanno in Spagna a sponsorizzare gli shampoo vegani, facendo tutto un ritorno di immagine super wow con la cosmesi vegana, quando fino all’altro ieri promuovevano uno dei prodotti più scadenti che esistano al mondo (i prodotti multi-azione) che, oltre a causarmi allergia, è pieno di plastica e di sostanze chimiche, ma non è vegano? Al di là di questo, sei una persona che ama le borse di coccodrillo e di serpente? Andatevi a vedere i video che mostrano lo schifo e l’orrore dietro a questa roba. Tutte poi si fanno belle, con il sorriso so nice, ma la verità è che siete dei mostri che vanno in giro ricoperti di sangue e crudeltà, pensando di essere delle super fighe. Chi ha un minimo di consapevolezza ed educazione vi guarda dalla testa ai piedi e pensa: "Povera, povera, povera ignorante." Io capisco che probabilmente Naike Rivelli sia un personaggio scomodo e che tante persone si chiedano perché esista. Non solo esisto, ma sono anche un’ambasciatrice importante per il settore animalista e ambientalista! Tengo tantissimo alla mia credibilità e al mio impegno nel sensibilizzare chi, nel 2025, ancora non conosce l’orrenda dietrologia del pellame. Mi fa sorridere che personaggi, che ho visto tantissime volte anche di persona, ignorino completamente ciò che io abbia da dire. Ma la cosa bella è che il resto del mondo non ignora, sappiatelo.

E coloro che vanno in giro a farsi selfie e video dove si sentono divine, belle e favolose... La gente vede e sente la puzza della crudeltà che loro ignorano. Michelle Hunziker, per esempio, grande personaggio di punta della televisione italiana, ha creato una sua linea fenomenale e super naturale chiamata Goovi, che si sponsorizza come rispettosa dell’ambiente. Allo stesso tempo, però, sponsorizza le pastiglie per lavastoviglie Fairy. Ho avuto la sfortuna di trovare i piatti lavati nella lavastoviglie con questo prodotto infimo. Un prodotto pieno di sostanze chimiche, e che, se cerchi online, scopri subito che può causare allergie. Sicuramente non riceverò risposta, anche se prima o poi incontrerò di nuovo queste persone dal vivo. E nessuno potrà fermarmi dal porre loro qualche domanda lecita che ora faccio qui su MOW: perché, Michelle? Perché da una parte creare una tua linea nel rispetto dell’ambiente e dall’altra sponsorizzare una multinazionale che vende prodotti chimici dannosi? Questa è un’incoerenza importante. Un’incoerenza che va segnalata. Ci tengo a concludere dicendo: no, non ce l’ho con tutti loro. No, non sono cattiva. Sono solo stanca di vedere "errori di comunicazione" ovunque.
