Un regalo di Natale è in arrivo in casa Ferragni da parte dell’Antitrust. L’influencer dovrà pagare più di un milione di euro per aver attuato una pratica commerciale scorretta per la pubblicità del suo “Pandoro Pink Christmas”, firmato Chiara Ferragni, che avrebbe lasciato intendere ai consumatori che acquistando il dolce natalizio avrebbero contribuito a fare una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino per l'acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Selvaggia Lucarelli dopo aver saputo della notizia (già in passato aveva chiesto spiegazioni sul legame fra i pandori e la beneficenza) attacca pesantemente la Ferragni e in un post Instagram scrive: “L'operazione #Balocco spiega bene la differenza tra beneficenza e operazione commerciale mascherata da beneficenza, operazione particolarmente odiosa perchè utilizzava una questione come i bambini malati e gli ospedali che li curano. Ma mettiamo da parte la questione morale (che esiste eccome) e vediamo cosa ha accertato l'antitrust, che poi è quello su cui avevo lavorato per Domani. La donazione all'ospedale per la cura dei bambini malati era stata fatta da parte di Balocco mesi prima (maggio) dell'operazione commerciale natalizia (novembre). Erano stati donati 50 000 euro (wow). Quindi, come avevo sottolineato più volte, era completamente slegata dalla vendita dei Pandori. Chi guadagnava dalla vendita erano l'azienda e Ferragni, al limite. I Pandori griffati Ferragni erano stati venduti a un prezzo più alto. Il prezzo del pandoro griffato, che è stato proposto in vendita al pubblico a un prezzo pari a circa due volte e mezzo il prezzo del Pandoro classico Balocco, ha contribuito a indurre in errore i consumatori rafforzando la loro percezione di poter contribuire alla donazione acquistando il 'Pandoro Pink Christmas'. Le società di Chiara Ferragni avevano incassato la somma di oltre 1 milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari senza versare nulla all'ospedale Regina Margherita di Torino. Insomma, sei ricca, ma evidentemente la ricchezza non ti basta mai. Devi arricchirti pure usando a sproposito la parola beneficenza destinata alla cura di bambini malati. Salvo poi presentarti alla conferenza stampa di Sanremo e strappare l'assegno a favore di telecamera per darti una smaltata all'immagine. Ricordatevi: la beneficenza è una cosa seria. E come sapete per me questa battaglia è sacra e non risparmio niente e nessuno, da Ferragni all'ultima delle collette di parrocchia. Oggi, rispetto a ieri, mi sembra ne valga un po' più la pena”. Le società Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l., che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla personalità e all'identità personale di Chiara Ferragni, sono state sanzionate rispettivamente per 400 mila euro e per 675 mila euro, ma anche la Balocco S.p.A. Industria Dolciaria per una cifra di 420 mila euro. E il Codacons aveva previsto tutto...
Già a inizio anno, il Codacons aveva presentato un esposto per fare chiarezza sull'iniziativa di beneficenza promossa da Balocco e la nota influencer attraverso la vendita di questi pandori natalizi. L'associazione oggi torna all'attacco e dopo aver ricevuto la conferma dall'Antitrust sulle pratiche commerciali scorrette del pandoro griffato, ha annunciato di voler avviare anche “un’azione legale contro la Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo ai due soggetti di rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all'iniziativa di solidarietà” e un'istanza ad Instagram e all'Autorità per le comunicazioni affinché vengano incrementati i controlli sulle pubblicità legate a iniziative benefiche lanciate sui profili social dai Ferragnez, “a esclusivo interesse degli utenti che hanno diritto alla totale trasparenza”. Ferragni in una story Instagram : “Mi dispiace che dopo tutto l'impegno mio e della mia famiglia in questi anni sul fronte delle attività benefica, ci si ostini a vedere del negativo in un'operazione in cui tutto è stato fatto in totale buona fede. Quella con Balocco è stata un'operazione commerciale come tante ne faccio ogni giorno. In questa in particolare ho voluto sottolineare la donazione benefica fatta da Balocco all'ospedale Regina Margherita perché per me era un punto fondamentale dell'accordo. E sapere che quel macchinario che permette di esplorare nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di
Ewing ora è li in ospedale, è quel che più conta”. L'influencer in una seconda story: “Sono dispiaciuta se qualcuno possa aver frainteso la mia comunicazione, e messo in dubbio la mia buona fede. lo e la mia famiglia continueremo a fare beneficenza così come abbiamo sempre fatto perché mai vorrò rinunciare a questa parte della mia vita. E dal momento che ritengo ingiusta la decisione adottata nei miei confronti, la impugnerò nelle sedi competenti”.