Matteo Renzi non farà più parte del Consiglio di amministrazione di Delimobil, la principale azienda russa di servizi di car-sharing, un ruolo che già in tempi di pace aveva attirato critiche nei confronti dell’ex presidente del Consiglio, più volte messo nel mirino anche per i rapporti intessuti in Arabia Saudita. Secondo quanto rivelato dal Financial Times, il senatore leader di Italia Viva ha scelto di fare un passo indietro dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Delimobil è stata fondata dall'imprenditore italiano Vincenzo Trani, presidente della Camera di commercio italo-russa. Trani, fondatore di Delimobil, è anche a capo della Camera di Commercio italo-russa, che il mese scorso ha promosso l'incontro tra Vladimir Putin e alcuni dei top manager italiani. Demobil sarebbe dovuta sbarcare in Borsa alla fine dello scorso anno, ma la quotazione è stata rinviata a causa delle tensioni geopolitiche in corso.
“In un momento del genere – le parole di Renzi a Radio Leopolda – penso che sia utile e doveroso dare un segnale. Ho trovato giusto e doveroso dare le dimissioni”. L’ex presidente del Consiglio si è augurando che anche altre figure politiche di rilievo (altri ex premier che ricoprono incarichi in board internazionali) possano fare altrettanto. Quanto alla questione russa del punto di vista geopolitico, per Renzi “Nato e Ue devono rispondere insieme. Spero di vedere domattina non solo le sanzioni già annunciate, ma una risposta politica. La mia proposta, se fossi alla guida delle istituzioni europee è: Nato e Ue dovrebbero insieme indicare un inviato speciale, e solo una personalità politica può farlo, Angela Merkel. Colei che parla a una voce sola per Nato e Ue, sarebbe una mossa importantissima”.