Dalla rottamazione in Italia (non andata benissimo) al car sharing in Russia, passando per l’Arabia Saudita, con le relative polemiche: l’ex premier Matteo Renzi è entrato a far parte Consiglio di amministrazione di Delimobil, uno dei principali fornitori di mobilità condivisa in Russia.
“La notizia del nuovo incarico per Renzi (che già in Arabia percepisce un cospicuo compenso come membro del Future Investment Initiative, fondazione che fa capo a Mohammad bin Salman) – riferisce il Corriere – è emersa nell’ambito della procedura di trasparenza avviata da Delimobil, che sta per quotarsi a Wall Street, dove punta a raccogliere almeno 350 milioni di dollari per continuare a crescere e acquisire nuove società per la mobilità condivisa, e non solo. Nel prospetto per lo sbarco nella più importante Borsa mondiale, visto che Renzi è indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni, Delimobil precisa cautelativamente che nel caso in cui l’ex premier venisse condannato dovrà dimettersi dal cda. Il compenso per l’incarico in Russia? Non è precisato, ma per l’intero consiglio di Delimobil è l’equivalente di un milione di dollari l’anno”.
L’azienda, che ha sede in Lussemburgo, risulta guidata dall’imprenditore napoletano Vincenzo Trani, a Mosca da quasi vent’anni: “Il rapporto tra l’imprenditore e Renzi – scrive il Corriere – risale al 2016, quando organizzò il forum internazionale di San Pietroburgo, dove l’ex premier italiano incontrò Vladimir Putin”.
Il senatore di Rignano si dice “molto felice di collaborare all’attività della società Delimobil il cui socio di riferimento, Vincenzo Trani, è un imprenditore da me stimato”. Per Renzi la prossima quotazione a Wall Street “rappresenta una fase di internazionalizzazione importante a livello globale”. Dall’entourage dell’ex premier ed ex segretario del Pd si fa sapere che “ovviamente la presenza di Renzi nel board Delimobil rispetta tutte le regole della vigente legislazione italiana”.