Un nuovo show comico è sbarcato oggi, giovedì 9 ottobre 2025, su Prime Video. Ed è inevitabile, visti i precedenti, pensare alla morte per noia di ogni risata residua possibile. Forse è proprio questo il concept embrionale da cui poi si è sviluppato 'Roast in Peace', il programma che vede quattro celebrità ossia Elettra Lamborghini, Francesco Totti, Roberto Saviano e un'altra che non possiamo nemmeno nominare perché, come viene detto nella trasmissione, 'spende 100mila euro l'anno in avvocati', lasciano che un gruppo di impavidi comici celebri il loro ipotetico funerale a suon di necrologi stracolmi di scherzosi insulti epitaffianti e sfottò. A guidare tali macabro-sarcastiche danze la conduttrice-becchina Michela Giraud, mentre i comedian che scendono in campo (per scavarsi la fossa) sono Eleazaro Rossi, Nuzzo e Di Biase, Edoardo Ferrario, Beatrice Arnera e Stefano Rapone. A qualcuno interessa davvero come sia il format? No. Infatti siamo qui per riportarvi le cattiverie più sfiziose sferzate in faccia a questi famosi che se le sono dovute sorbire muti, senza poter replicare colpo su colpo. Il più permaloso è sicuramente Francesco Totti che s'infuria da toro loco appena il poro Eleazaro lo percula sull'evasione fiscale... Nella prima puntata, invece, la protagonista è colei che non può essere nominata, almeno non qui e sia mai dalla sottoscritta, di cui Arnera dipinge un ritratto canterino che vi sottoponiamo in reel, senza commento o appunto finiamo al gabbio. Cordialità.
Elettra Lamborghini, la 'morta' famosa del secondo episodio, viene letteralmente presa per il 'culo', anzi per il 'culone' leopardato, tutto il tempo. Quel geniaccio di Ferrario la epitaffia ricordando ciò che ci ha insegnato davvero, ossia che: "Non serve essere meridionali per sembrare una TikToker camorrista". Già che c'è, riconduce il suicidio di Kurt Cobain, avvenuto un mese prima della nascita della ricca ereditiera, "all'incombenza di una incontenibile forza malvagia". Esatto, lei. Rapone precisa quanto non sia stato facile accetarne il trapasso "perché l'encefalogramma non presentava differenze rispetto a quando era in vita", poi si prende la briga di spiegarle il programma: "Nonostante la presenza di Nuzzo e Di Biase, qui non siamo a Uomini e Donne Over". Appunto Nuzzo e Di Biase la celebrano ricordandone commossi l'inettidudine conclamata: "Questa c'ha i miliardi e nemmeno si droga, sta sempre con lo stesso uomo, che palle, è il generico di Dua Lipa! Però le sue canzoni fanno cacare pure agli angeli". Eleazaro commemora l'esperienza tv di Lamborghini in qualità di coach di 'The Voice': "Un po' come se io allenassi la nazionale cubana di ginnastica artistica!". Al termine di cotante commemorazioni, Elettra, da format, prende la parola per replicare e proprio a Rossi non sa cosa dire perché "Già è pelato, poverino, sembra una vagina al contrario!". Mic drop (e anche Pem Pem!).
Nella terza puntata la vittima è Roberto Saviano che Nuzzo e Di Biase dichiarano trapassato "perché gli è scoppiato l'ego mentre riceveva la 48esima Laurea ad honorem nell'aula magna di un'università". Partiamo bene, ma continuiamo ancor meglio: lo scrittore si prende anche del "Salvatore Aranzulla con la depressione" grazie al contributo del solito Eleazaro, finalmente libero dal guinzaglio de 'Le Iene'. Rapone lo sfotte perché di norma giusto un filo prolisso: "coi suoi monologhi da almeno trenta minuti ci ha fatto capire che i mafiosi hanno anche dei pregi. Saranno pure delinquenti, ma almeno parlano poco". Via poi alla battute sulla calvizie del nostro, in particolare da parte di Edoardo Ferrario ma la marcata stempiatura, diciamo così, dell'intellettuale è indefesso leit motiv dell'intero episodio-sfottò. Come anche i sospetti di 'plagio' intorno alla stesura del bestseller 'Gomorra'. Così come l'assidua presenza di Saviano in tv nei salotti dell'intellighenzia nostrana ("Ma a casa non ci stai mai, eh?!") e qui capita un inside joke del tutto involontario e imprevedibile: 'Robertone' è stato l'unico assente alla conferenza stampa di presentazione dello show proprio perché in contemporanea presenziava appunto... da Massimo Giannini per la prima del talk 'Circo Massimo' su Nove (insieme a Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e tutta la radical compagnia di giro).
In ogni caso, Michela Giraud ricorda il 'grande sacrificio' dell'autore di Gomorra: come da lui stesso dichiarato, infatti, "nella vita ha sc0pato meno di quanto avrebbe potuto" a causa della scorta e dei pericoli a cui si è esposto parlando di camorra e malavita. Una prece.

L'atmosfera si fa decisamente meno scanzonata con Francesco Totti che nessuno dei comici ha davvero voglia (e coraggio) di perculare. Ferrario, da fervente romanista, si rifiuta "perché insultarlo per me sarebbe come chiedere a un fedele di insultare il proprio dio. Con la differenza che di Dio si è solo sentito parlare, invece io il cucchiaio di Totti a Van Der Sar l'ho visto coi miei occhi". Più coraggiosi Nuzzo e Di Biase che lo irridono in qualità di trombador ("In campo facevi il cucchiaio, ma a letto tutto il resto pure la candela e la carriola!"). Er Pupone, nonostante da format non possa aprir bocca, li gela: "E che? Stavate in camera mia?". Va meglio a Giraud che sopravvive incolume dopo avergli detto "Francè, in carriera te sei scopato mezza Paperoli", ma forse solo perché il nostro 'ha un debole per le ragazze di Roma Nord", ricorda la comica. Arnera sostiene che sia impossibile perculare Totti: "Cosa gli dovrei dire? Ti piace la f*ga, eh, brighella? Ma dai, c'ha ragione!", mentre Eleazaro scatena la furia cieca del campione giallorosso. Appena si arrischia a pronunciare le parole "acccusato di evasione fiscale", Totti sbotta: "Tutte str0nzate!". Da lì, comincia a guardare il comico come solo un caimano punterebbe una nutria di fiume. Il comedian comunque tenta di proseguire ("Avrà anche un patrimonio di 80 milioni ma se consideriamo l'abbonamento a Duolingo per imparare l'italiano, restano pochi spicci") ma il re de Roma glielo impedisce interrempendolo: "Perché lo dici? Sono mai venuto a chiederti qualche cosa de sordi?". Rossi abbozza: "Ero spaventato da un'altra ospite, ma evidentemente mi sbagliavo". Er Pupone non lo fa prigioniero: "Ma tu vai vai tranquillo, tanto io in questo momento sono morto. Tieni conto però che se i morti s'incazzano è peggio...".
Chiude Rapone dando prova di enorme paraculaggine tattica: a ogni frecciata che lancia, gli domanda perdono praticamente in ginocchio, premettendo anzi che le battute al vetriolo non siano state scritte da lui, bensì degli autori del programma "che purtroppo sono pure fan di Ilary Blasi. Io adesso sono qui per leggerle ma non penso niente di quello che dirò. Sono qui solo per i soldi. Come del resto anche tu, visti gli alimenti che devi dare alla tua ex!". Infine, gli scocca la stoccata più mortifera dell'intera puntata: "Nonostante tutto, Totti è rimasto un monumento alla capitale, come il Colosseo: un tempo il cuore dello sport romano, oggi un’antica rovina con cui farsi due foto". Ouch.
Totti si congeda definendo i comici 'infami' e 'bipolari', ma col sorriso. Mentre aspettiamo uno spin-off con il dietro le quinte di questo show per sincerarci di quanti ne avrà menati per davvero nei camerini - o aspettandoli fuori al parcheggio, magari date un occhio a 'Roast in Peace', Prime Video. Un antico e intramontabile adagio recita che 'scherzando si può dire tutto, perfino la verità'. E deve averlo postulato Sigmund Freud. Oppure Francesco Totti, uno dei due. Che ovviamente sono la stessa cosa, zero differenze, ci mancherebbe. Mica vogliamo finire R.I.P qui.