Avete mai pensato a come ci si sente a trovarsi a far parte di una guerra che in realtà non ti appartiene? Sei un cittadino come tanti. Magari vivi in un Paese che, dopo anni di grandi difficoltà, era riuscito a integrarsi col mondo. Magari ti piaceva molto la tua realtà, ti sentivi realizzato e in pace con tutti. Ma un giorno ti svegli e il tuo Paese è in guerra. Come tutti i cittadini senza alcun potere, però, non puoi fare nulla se il tuo governo fa determinate scelte. All’improvviso arrivano le sanzioni e tutto cambia. Non sei più integrato con il resto del pianeta, anzi, sei emarginato, odiato e allontanato. Se vivi all’estero è possibile che tu venga richiamato immediatamente in patria. Perdi tutto ciò che avevi costruito negli anni, o puoi scegliere di rimanere dove sei, sconcertato, abbandonato a te stesso. Praticamente un traditore. Tutti all’improvviso ti guardano diversamente, come se fossi un alieno o anche peggio. È una brutta storia, un’esperienza terrificante che non auguro a nessuno. Io sono mezza russa e sono andata in Russia a respirare l’atmosfera. Ho avvertito una grande malinconia. Malinconia di ciò che oggi non c’è più. La Pace. Ma non solo.
Ho visto anche tanta speranza che tutto finisca e ci sia di nuovo quella amata Pace. Viaggiare per andare in Russia è diventato molto faticoso, altro aspetto che allontana le famiglie separate da grandi distanze. Prima tante di quelle famiglie facevano avanti e indietro tra Russia e Ucraina, ora sono tutti spiazzati e tra molte famiglie si sono incrinati i rapporti irrimediabilmente. Per non parlare dei voli aerei allucinanti con scali in luoghi assurdi, e ti passa quasi la voglia di provarci. Noi siamo andate per lavoro, per trovare amici, famigliari e vedere di persona come stavano. E al nostro ritorno abbiamo ricevuto una valanga di cattiveria e insulti. A me scivolano addosso, ma non per tutti è facile gestire tanto odio. Penso che dovremmo farci un piccolo esame di coscienza tutti insieme. Ricordiamoci che nessuno può prevedere il futuro, e non possiamo sapere che un giorno non potremmo essere noi un domani a svegliarci in guerra.
Noi l’altra sera siamo andate a mangiare in un buonissimo ristorante russo a Milano. Si tratta de Il Podkova. Accogliente, intimo e che propone dei piatti davvero squisiti. Il menù è quello tipico della cucina russa, dove tutto è fatto in casa e servito dalla famiglia stessa. Ci siamo state insieme a un nostro amico Italiano che lavora in Russia nel mondo della musica e dello spettacolo. Quando siamo state al Forum a Sochi è lui che ha intervistato mia madre, Ornella Muti. Vi dico questo perché noi Italiani siamo stati molto vicini alla Russia e siamo ancora molto amati dalla popolazione. I nostri film sono stati dei fari di luce nei loro momenti più bui. I giovani conoscono tutte le nostre canzoni e i nostri cantanti. Negli anni ci siamo uniti. Quanti russi si sono sposati con italiani e viceversa? Perché allora, all’improvviso e per scelte politiche, si sono create tensioni e aleggiano odio e cattiveria? Vi invito a riflettere di più… e magari essere più gentili. Siamo tutti persone e non bandiere.