Un'altra tragedia annunciata? Il diciottenne Francesco Pio Maiomone lavorava nella pizzeria della sorella. E sabato notte, alla fine del turno, è stato ucciso per sbaglio al culmine di un alterco scoppiato nella zona degli chalet di Mergellina, sul lungomare di Napoli. Una lite a cui era del tutto estraneo, scatenata da una scarpa imbrattata. La sua colpa? Trovarsi lì quando si è iniziato a sparare. Non era lui l’obiettivo, come da ricostruzione degli investigatori mediante le telecamere di videosorveglianza. In quei video sarebbe stato isolato e identificato chi ha fatto fuoco sull’incensurato-spettatore. Soccorso dagli stessi amici, allo stesso modo senza precedenti penali, e trasportato al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini, ma morto poco dopo, intorno alle 3 di notte.
Oltre la mala movida, una vera e propria emergenza. A Chiaia ormai è fin troppo facile trovare una pistola, un coltello o altre armi. Lì, nel cuore by night partenopeo per eccellenza, si verifica una vera e propria escalation, specie nel weekend, quando in assenza delle forze dell’ordine centinaia di giovani si intrattengono fino alle 4-5 del mattino, paralizzando anche il traffico con soste selvagge di auto e scooter. Non a caso, dopo l’agguato di due settimane fa, il prefetto di Napoli Claudio Palomba aveva disposto maggiori controlli, finora inefficaci.