Non succede e non succederà ma se invece di studi legali e agenzie di comunicazione da trilioni di euro Chiara Ferragni fosse venuta da uno stronzo come me e mi avesse chiesto: "Ciao Moreno caro, tu che stai dicendo che Chiara Ferragni per come l'abbiamo conosciuta fino a oggi è finita, dimmi un po', cosa dovrei fare?" questo è quello che gli avrei detto. Sul tema ho deciso di scriverci un pezzo perché la risposta alla domanda di cui sopra riguarda tutti. Tutti. Le vicende pandoro/Oreo/Trudi/ristoratrice/Lucarelli/Biagiarelli eccetera, tutte una vicina all'altra, dovrebbero farci riflettere sui nuovi standard e trend da applicare ai nostri profili social. Non ci vuole un sociologo dei media per capirlo. Quindi ecco le nuove strategie che proprio Chiara Ferragni dovrebbe essere la prima ad anticipare, incentivare, fare sue. Sono 4. Semplici semplici. Le più importanti sono le ultime due. 1) Basta sovraesposizione di bambini. Chiara, in quasi ogni post che hai fatto post caso pandoro ci sono pure Leone e Vitto. Errore. Oltretutto con i commenti bloccati o limitati, altro errore (ma ai commenti dedico il punto 2). Se proprio non ce la fai prendi spunto da Michele Masneri de Il Foglio e dal suo reportage dedicato al mondo degli influencer. La parte più interessante la dice proprio sull'utilizzo dei figli: in termini di legislazione il Paese da prendere a esempio è la Francia. Riporto testualmente: "I guadagni (derivanti da attività con minori sui social) saranno versati su un conto corrente a loro intestato e congelati fino al raggiungimento dei 16 anni d’età. Le aziende che vogliono collaborare con i baby influencer dovranno ricevere l’autorizzazione dalle autorità locali. Ma soprattutto, i bambini avranno la possibilità di richiedere il diritto all’oblio. Questo vuol dire che le piattaforme saranno obbligate a rimuovere tutti i contenuti se arriva la richiesta dal soggetto interessato, l’ex bambino mostrato milioni di volte dal telefono dei genitori all’infinito mondo". Chiara, in attesa di una legge in Italia, diventa promotrice di una nuova consapevolezza. Parlane sui social. Anticipa e promuovi questa mentalità. Metti un limite.
2) MAI limitare i commenti nei post, mai bloccarli. Cancellare solo quelli palesemente offensivi. Mettiti delle regole: nelle prime 24 ore rispondi quasi a tutti, anche alle critiche. Se tu e il tuo pool di risponditori siete capaci (spoiler: gli attuali non lo sono) sarete in grado di smorzare i vari attacchi quando con autoironia quando con risposte a tono. Dopo le prime 24 ore ti limiti a replicare solo ai migliori e ai più costruttivi. Come detto, sono da censurare solo quelli davvero offensivi, che oltrepassano la soglia. Questa strategia la chiamerei: uno a uno. Perché cara Chiaretta devi riconquistarti chi ti critica uno a uno. Adesso però arriviamo agli ultimi due punti, quelli più radicali. 3) Affina lo status dell'invisibilità. Che per essere efficace non dovrà essere invisibile del tutto. Nel caso della Ferragni è facile: Chiara, hai un'azienda avviata, devi puntare a diventare una grandmama dei social, investi su nuovi influencer, su nuove figure, fai diventare la TBS una cantera, un vivaio, su tutti i settori del mercato e in tutto il mondo, sai quante Chiara Ferragni puoi trovare in Asia, in Africa, ovunque? Potresti fare più tu delle rivoluzioni arabe, lo sai questo? Se non lo sai te lo dico io. Per quanto riguarda la tua figura fai dei detox dai social periodici. La bellezza è da un'altra parte. Anche dalle foto si vede che questa vicenda ti sta segnando. Può sembrare paradossale, ma prendine il buono. Hai una faccia meno da bambina. Giocoforza starai crescendo. L'altra sera ero a cena con un imprenditore che mi ha detto: "Il momento in cui ho perso tutto è stato il più bello della mia vita". Grande frase.
4) Coltiva l'irraggiungibilità. Basta basta basta con la quotidianità, basta con il pubblicare tutto quello che ci capita. BASTA. Ne parlavo già anni fa con un fotografo, Toni Thorimbert: il problema delle star è che non sono più credibili. Se una star pubblica una storia anche quando va al cesso che credibilità può avere quando la fotografi in uno studio con delle luci della madonna? Certo, negli ultimi anni il trend è stato incentrato sull'accessibilità. Adesso questa tendenza è arrivata alla fine. E come esempio cito due persone, una molto vicina alla Ferragni, una no. Quella vicina a te, Chiara, è il tuo ex fidanzato: Riccardo Pozzoli (non gli ho chiesto il permesso di citarlo, so che non me l'avrebbe dato proprio perché segue la logica che sto per spiegare). All'inizio della tua carriera lui, che ti faceva da manager, era bravissimo a coltivare l'aurea dell' irraggiungibilità. Chiara in tv? No, grazie, rispondeva. Un'intervista a Chiara per un quotidiano? Ancora no, grazie. Una copertina di qualche mensile? Gentilissimi, ma non è il caso. Tu eri la novità. Eri il web. Eri il futuro. Poi è arrivato Fedez, la deriva più pop del pop, la lettera da bimbaminkia a Sanremo (dai però...), il pensati libera (ma dai di nuovo). Senza rendertene conto hai tolto il velo (sto citando Schopenhauer, quelli che ti curano la comunicazione non l'hanno mai letto ed è questo il tuo problema, lo sai ve'?). Sei scesa dall'Olimpo. Ora è lì che devi tornare. Infatti la seconda persona che cito è Paolo Sorrentino con il suo Young Pope. Quando è uscito era avveniristico: un Papa invisibile, che non si faceva vedere e propagava così il mistero della fede. Perché per trovare un equilibrio che abbiamo perso, tra tempeste di mer*a, imbecillità generali, mancanza di regole, modelli che promuovono solo superficialità, lusso, valori che non sono valori e invidie sociali, il nostro prossimo futuro sui social si deve basare sugli aspetti che ho appena elencato. Lo dobbiamo prima di tutto a noi stessi. Per il nostro bene. Per la nostra sanità mentale. Chiara, pensaci.