Cosa c’è dietro le parole sibilline di Piersilvio Berlusconi nei confronti di Antonio Tajani? Mah chissà, c’è chi parla di Occhiuto, chi invece della discesa in campo del patron di Mediaset. Però però però, anche qui, unire i puntini può essere interessante. Anzitutto i risultati un po’ deludenti di Tajani, che si destreggia tra sagre di paese e vertici internazionali a proposito di questioni piuttosto serie (dalla guerra in Ucraina, alla ricostruzione di Gaza e ai difficili rapporti euro-atlantici, dove però parrebbe essere più che altro interessato il signor Crosetto). Gli alleati di coalizione non aiutano. Il divario ideologico tra la Lega e Forza Italia è abbastanza evidente. Ma non è questo il punto. Se vi ricordate tempo fa si parlava sul Fatto Quotidiano di come la consueta donazione al partito fondato da Silvio Berlusconi in questo caso non fosse arrivato. Appena confermate le indiscrezioni la famiglia si era subito affrettata a smentire e a distanza di tre giorni donava settecentomila euro (spicci) al partito di Tajani, che un po’ alle pezze, se non avesse avuto il supporto di Letizia Moratti, probabilmente non sarebbe riuscito a sostenere le spese per il circolo di Forza Italia giovani. Quei giovani capeggiati dall’Alain Delon dei parioli Simone Leoni, che piace tanto a sinistra per il suo portamento aristocratico, ben lontano dagli albori berlusconiani e dal mito del self-made man e che viene spesso mandato in televisione a tenere alto il vessillo del partito, un partito, ormai, progressista. Ad ogni modo, anche qui c’è il rischio di perdersi in divagazioni, perché quando il finanziamento al partito tardò ad arrivare si vociferava che quel ritardo fosse probabilmente dovuto a disaccordi interni alla famiglia, perché una sua parte evidentemente non era decisa a sganciarsi una volta per tutte dalla creatura politica del patriarca Silvio. Purtroppo per loro, un’operazione evidentemente impossibile. Potrebbero averlo capito osservando l’umanità raccoltasi in Piazza del Duomo per i funerali del loro padre, il Cavaliere, tra tatuati criminali della curva sud in lacrime, gente in giacca e cravatta con la famiglia, ragazzini che saltano al coro “chi non salta comunista è” e tante altre persone qualsiasi. Un’eredità politica irrefuggibile. All’epoca i tempi non erano maturi affatto, per una nuova discesa in campo, ma ora? Tajani la settimana scorsa è stato a pranzo a casa di Marina Berlusconi a parlare chissà di che cosa. A fare il punto della situazione sicuro. La voce a proposito di Occhiuto come sostituto dell’attuale segretario di partito chissà da dove è partita.
Fonti vicine ai big del Partito si dicono terrorizzate all’idea di “lasciare in mano ai calabresi il partito” e Occhiuto presenta sul dorso tatuata la lettera scarlatta di troppi procedimenti giudiziari che ad ogni modo non hanno arrestato la sua rielezione come governatore. Non è indice di stabilità, più che di affidabilità, “anche se in Calabria tutto è possibile” e Occhiuto dunque parrebbe non essere il nome giusto. Finché non arriverà qualcuno che non è il governatore della Calabria, Tajani rimarrà al suo posto, ormai con il sogno di diventare Presidente della Repubblica un po’ meno in luce di qualche tempo fa, continuerà a far la gara con Fratelli d’Italia per chi fa più tesserati fra i giovani e continuerà a dedicarsi alla politica estera. Ma uno che non si chiama Occhiuto, si può solo chiamare Piersilvio? Secondo Vittorio Feltri “no, perché lo so. A Piersilvio frega poco o niente della politica. La sua azienda va bene. Chi glielo fa fare di invischiarsi in tutto questo casino? Mentre Marina è molto più attenta a quello che succede nel partito”. Oltre a questo, secondo Feltri, l’unica cosa certa è che i Berlusconi detestino il soldato Tajani, che chiamato a rapporto da Marina Berlusconi ha pranzato con lei “evidentemente con la tipica cortesia che si riserva alle persone che si disprezzano”. E in quanto a Occhiuto? “Anche io ho sentito di forzisti terrorizzati dall’idea di lasciare in mano il partito ai calabresi, e infatti non mi pare plausibile”. Ad ogni modo sul Fatto Quotidiano si riporta che le parole di Piersilvio arrivino a ridosso dell’inaugurazione della corrente di Occhiuto, il 17 dicembre a Palazzo Grazioli e inoltre il governatore calabrese avrebbe incontrato Marina a inizio novembre a Milano. Inoltre Piersilvio parrebbe sempre più attivo soprattutto all’interno di Mediaset: cene con managers, cercando nuove figure da Publitalia, ordinando sondaggi da Niccolò Querci. Quindi chissà chissà. D’altronde il 2026 un po’ per tutti, dal mondo economico a quello politico, ormai parrebbe anno spartiacque e di grandi cambiamenti.