Una articolista critica un programma televisivo e, sui social, uno dei protagonisti le scrive che per “la sua frustrazione la causa potrebbe essere l’astinenza sessuale”. L'articolista in questione è Grazia Sambruna di MOW, e questa la sua recensione sulla trasmissione. Mentre il conduttore che ha risposto i quel modo è Fabio Balsamo, volto dei The Jackal. Uno scivolone per chi, come ci ha fatto notare la conduttrice tv Caterina Collovati, dovrebbe conoscere perfettamente le dinamiche della comunicazione. E sempre dall'alto di un certo buon senso, ha ricordato che il comico del collettivo napoletano più famoso d'Italia si era schierato in passato contro gli atti di sessismo nei confronti della collega Aurora Leone, ma alla fine non è riuscito a trattenere una battuta da bar contro una legittima critica di chi stava facendo il proprio lavoro: “Parole gravissime. Ancora di più per uno dei The Jackal che aveva denunciato il sessismo subito dalla loro collega Aurora Leone…”
Caterina Collovati, cosa ne pensa del commento di Fabio Balsamo dei The Jackal a Grazia Sanbruna?
È vergognoso. Parole gravissime, volgari, una battuta da bar per difendersi da un post a cui lui non piaceva la critica, legittima, che gli veniva fatta. Ancora più brutto per un membro dei The Jackal che, anni fa, avevano denunciato un episodio di sessismo ai danni di Aurora Leone legato alla Nazionale cantanti. E allora? Da un lato combattono contro il sessismo più bieco e dall'altro invece usano questa trivialità per stroncare un giudizio di una articolista e critica televisiva che stava solo facendo il proprio lavoro?
L'avrà intesa come una battuta che ha avuto un effetto poco felice?
Questi sono personaggi che poi si nascondono dietro l'ironia. Ma poi basta con questi piagnistei ogni volta che qualcuno ci critica. Pensi che gli uomini capiranno mai che queste battute da bar non sono più da fare in pubblico? Guarda, finché queste battute le fanno uomini non avvezzi alla comunicazione, ai social, ai media... ci vorrà più tempo per cambiare e lo capisco. Ma è grave quando a non capirlo sono coloro i quali invece con questi mezzi ci lavorano, questi divi del web che hanno trovato la loro fortuna sui social, che si ergono a paladini di varie realtà, che schifano un po' la televisione e poi chissà come mai quando ti chiama Rai 2 torni sui tuoi passi. Vade retro tv generalista, ma eccoci qua. Questo mi fa un po' ridere.
Quella è una battuta che si sente spesso in giro.
La battuta "sei acida perché non fai sesso" la sento più spesso dalle donne verso altre donne che dagli uomini... È una questione di forma mentis. Siamo cresciute in questa realtà, comunque patriarcale, ma ad un certo punto deve entrare in gioco l'intelligenza di ognuno di noi e capire cosa è lecito esprimere e cosa no. Una frase del genere descrive molto più chi la dice che chi la riceve. Sei una mente limitata se hai bisogno di colpire in questo modo, con una teoria volgare e senza senso, come quella che è stata tirata in ballo.
Ormai giornalmente assistiamo a scivoloni del genere, come mai?
Io non amo il politically correct, ma dovremmo ricordarci del buon senso e dovremmo evitare di puntare subito il dito verso frasi che magari scandalizzano solo se tolte dal loro contesto, all'interno del quale magari avevano un significato diverso. Vero infatti che dovremmo comunque andarci piano con quest'onda "ha detto, ha fatto". La storia di Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli è stata piuttosto strumentalizzata, per esmepio.
Sono i social la causa?
Il mondo dei social ha degli enormi vantaggi e degli enormi svantaggi, occorrono leggi e regolamentazioni. Mi associo a quello che dice il ministro Gennaro Sangiuliano, in macchina abbiamo le targhe e sui social dovrebbe essere la stessa cosa. Ai leoni da tastiera si potrebbe mettere la targa "sono un vigliacco".