Ciro Priello dei Jackal entra in scena cantando e ballando, le piastrellone per terra si illuminano a ogni suo passetto, manco fosse Michael Jackson col moon walk. Il testo della sigla è pregnante: "Sfida il pavimento, dall’uno fino al 100". Pubblicità. Bastano i primi 60 secondi di The Floor, il nuovo quiz in prima serata su Rai 2, per cominciare ad averne timore. Timore confermato dal resto di questa prima puntata, andata in onda martedì 2 gennaio per iniziare il nuovo anno a colpi di noia e grafiche da tv regionale. Di cosa si tratta? Cento concorrenti se ne stanno in piedi all'interno di uno studio molto grande, ognuno sulla piastrella di pertinenza, come fossero pedine degli scacchi. Come arma per puntare al trionfo, hanno un argomento a piacere scelto propria sponte. Se la luce di The Floor li illuminerà, andranno a sfidare un rivale limitrofo. Di duello in duello, e nell'arco di sei puntate, ne rimarrà soltanto uno, il vincitore, che si porterà a casa il montepremi da 100mila euro. Ma 5K sono in palio per chi si mangerà il maggior numero di avversari ogni serata. E buon per lui. Nel frattempo, il pubblico a casa subisce rapide successioni di foto di ortaggi, uova di Pasqua, jeans, ceci e quant'altro tutti da riconoscere come fosse impresa difficilissima, su gigantesco ledwall che ha avuto sicuramente giorni migliori. Con la speranza che il pavimento possa diventare prima o poi lava, giusto per rendere le cose un filo interessanti. Cosa che, però, purtroppo non succede mai.
Pechino Express, Italia's Got Talent, la serie Pesci Piccoli e lo sciagurato special di Aurora Leone su Prime Video, Name That Tune (Tv8), un numero pressoché infinito di film commedia all'italiana. I Jackal, collettivo nato su YouToube, sono ovunque tra cinema, tv e web. E iniziano il 2024 piazzando il loro zampino, nelle persone di Ciro Priello e Fabio Balsamo, pure sul secondo canale Rai, in prima serata. Leggerissimamente inflazionati, il risultato è che la percezione social sia quella del fastidio epidermico, ogni volta che uno di loro spunta da un qualsiasi schermo, grande, piccolo o piccolissimo che sia. Sono lontani i tempi di "Gay Ingenui" e dei video divertenti destinati a divenire subito virali ancora prima che il termine "virale" esistesse davvero. Oggi i Jackal sbracano, proliferano, si sono digi-involuti in vera e propria tassa televisiva. Non c'è palinsesto che non ne contempli la presenza, per qualche arcana ragione.
Nel caso di The Floor, non si può nemmeno dare tutta la colpa a Priello e Balsamo per li tsunami di noia percepita e percebile nel corso della trasmissione. Il format, acquistato dall'Olanda perché un quiz così "brillante" a quanto pare non siamo in grado di idearlo con le nostre sole forze, è ripetitivo allo sfinimento: il tema sarebbe cultura generale e, così, ci ritroviamo due cristiani che si sfidano a riconoscere oggetti di uso comune (che appartengono alla loro categoria scelta per accedere al gioco): è una gara di velocità e riflessi, certo. Ciò non toglie che anche da casa appaia surreale partecipare, dovendo dare i nomi alle cose come fossimo all'asilo: gigantografie di pupazzi di neve, fagiolini, Brad Pitt, bretelle e quant'altro ci sfilano di fronte agli occhi in rapida successione. E, per quanto sia divertente sbertucciare chi va nel panico e non risponde di fronte al faccione di Nicolas Cage o a un paio di bretelle, l'unica vera, inevitabile domanda che viene da porci è: quanto ci ritiene stupidi la Rai?
Ciro Priello, 37 anni, è al suo esordio in Rai nel ruolo di conduttore e, per non rischiare di sembrare troppo supergiovane, mantiene per tutto il tempo la medesima verve di un ottuagenario. O di uno convinto di star parlando con i nemmeno troppo arzilli ospiti di una RSA. Allegria! Scandisce ogni sillaba, prova Amplifon superata alla grandissima, mentre viene posseduto da un entusiasmo del tutto immotivato non appena i concorrenti riescono a dire che una zucchina sia effettivamente una zucchina. Standing ovation. Fabio Balsamo se ne sta seduto in un angoletto per elargire "chicche di cultura" ogni tanto: come la differenza tra verdura e ortaggi. Entrambi, insomma, si fingono vecchissimi, atteggiandosi da tali, forse convinti che, altrimenti, in Rai non li avrebbero presi mai. Tocca mimetizzarsi.
E, in questo senso, il gioco gli riesce pure visto che gli ascolti non sono del tutto disperanti. Specie perché vengono dopo varie Caporetto nel prime time della rete, oramai abituata a percepire il 4 % di share come inarrivabile miraggio. The Floor ha fatto, addirittura, il 7,1 % con 1 milione e 126mila telespettatori. Ciò significa che si sia fatto battere perfino dall'ottocentesima replica del film Will Hunting - Genio Ribelle su Italia 1. Ma, messa come è messa Rai 2, c'è pure da festeggiare. Ci toccano, dunque, altre cinque puntate di questo quiz a costo zero, dove solo alcuni concorrenti, comportandosi da macchiette fatte e finite, quando non si rendono insopportabili, risultano quasi divertenti (il giardiniere allergico ai pollini, la blogger Mamma Risparmio che s'è scocciata di risparmiare e punta, famelica, ai 100mila euro del montepremi, il nobile che si fa i vestiti da solo, l'aspirante cabarettista over 40 prezzemolina di qualunque programma tv). Prima che la "luce" scelga chi debba andare a giocare, ai cento astanti tocca gridare all'unisono: "The Floor, mostraci la via!". E paiono far parte di una qualche stramba setta. Se in mezzo a tutto ciò dovesse esserci qualche cosa che funziona, si è nascosta bene assai.