Lo sapevano tutti, ma le azioni non sono state tempestive e alla fine il ponte Guastacconcio sulla Strada provinciale 97, zona Paglieta, Chieti, è venuto giù. Chiuso a fine 2021 per il crollo del pilone centrale, aveva subito nuovi danneggiamenti a seguito dell’ondata di maltempo. Per questo motivo, era stato annunciato un appalto per avviare immediatamente i lavori di messa in sicurezza. Ma come si sa, in Italia la burocrazia rallenta ogni volontà.
Non sono dunque serviti a nulla i 2 milioni di euro stanziati per la sua demolizione e ricostruzione. La struttura ha ceduto. Creata ad inizio del secolo scorso per unire le due sponde del Sangro, era stato rimessa a nuovo nell’immediato dopoguerra. Il Guastacconcio era stato in passato al centro delle cronache locali in quanto già da anni veniva aperto e chiuso a causa delle piene e del passaggio del camion che ne avevano provocato l'usura.
“Servono interventi urgenti di manutenzione delle infrastrutture alla luce delle conseguenze dei cambiamenti climatici”, l’appello lanciato a Rete 8 da Rebecca Virtù di Legambiente Abruzzo.
Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Che il ponte fosse in condizioni pessime era noto, ma nessuno ha fatto nulla per evitare l’irreparabile. “Nonostante i ripetuti allarmi e le preoccupazioni da parte dei cittadini non c’è stato un intervento rapido ed efficace. Ora è necessario togliere prima di tutto le macerie per evitare il rischio esondazione. Poi pensare a una ricostruzione che sia sostenibile per il fragile equilibrio dell’ecosistema fluviale del Sangro”, proseguedenuncia di Virtù.
E mentre gli ambientalisti chiedono maggiori investimenti sul trasporto ferroviario delle merci, il sindaco si stringe attorno alla sua comunità che dovrà affrontare nuovi, importanti, disagi.