Stasera alle 21.20 su Rai3, Filorosso torna a riaprire la ferita mai chiusa del delitto di Garlasco. Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, è ancora al centro di indagini, revisioni, controanalisi e ipotesi che ribaltano continuamente le certezze costruite in diciassette anni di processi. A condurre, come sempre, Manuela Moreno: il volto calmo che introduce un dibattito che invece calmo non sarà. Sul ring televisivo salgono l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, e Antonio De Rensis, difensore storico di Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio. Accanto a loro la criminologa Flaminia Bolzan e i giornalisti Rita Cavallaro, Massimo Lugli e Stefano Zurlo, pronti a smontare e ricostruire pezzo per pezzo il puzzle di Garlasco. La puntata si concentra sugli sviluppi della nuova inchiesta, che in autunno entrerà nel suo momento decisivo: il Ris ha ricostruito in 3D la scena del crimine, la perita Denise Albani ha curato l’incidente probatorio sulle analisi genetiche e la professoressa Cristina Cattaneo è stata chiamata a riesaminare il fronte medico-legale.

E poi ci sono i fantasmi che riemergono: tre profili di Dna femminile mai identificati. Codice 57 sulla maniglia della porta a soffietto della cantina, codice 59 sulla leva del miscelatore del bagno, codice 60 sulla maniglia della porta d’ingresso. Tracce che alimentano la suggestione di una seconda presenza femminile dentro quella casa maledetta. Un dettaglio che potrebbe ribaltare di nuovo la storia. Perché il delitto di Garlasco non smette di essere quello che è sempre stato: un giallo infinito, che più lo scavi più diventa oscuro.

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