Durante la puntata di Quarto Grado andata in onda su Rete 4 venerdì 27 giugno, il caso dell’omicidio di Chiara Poggi – la 26enne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007 – è tornato sotto i riflettori, non solo per le immagini che ritraggono Marco Poggi in vacanza, ma anche per una nuova voce che ha scelto di parlare pubblicamente: quella di Mattia Capra, amico d’infanzia di Andrea Sempio, a sua volta grande amico di Marco Poggi, fratello della vittima.
Capra, intervistato in esclusiva, ha voluto prendere le distanze da chi suggerisce l’esistenza di un gruppo compatto intento a proteggersi a vicenda: «Voglio prendere le distanze dal concetto di ‘avete fatto fronte, uniti, squadra’, perché sembra che ci dobbiamo coprire le spalle a vicenda. Non mi piace che si parli come se foste un ‘blog’, no?», ha dichiarato con tono critico.
Il giovane ha spiegato che, nonostante la vita abbia diviso fisicamente gli amici d’infanzia, i rapporti non si sono interrotti: «Siamo ancora amici assolutamente. Ci si vede una volta all’anno perché uno abita di qui, uno abita di là», ha chiarito. «Io non ho bisogno di rinnovare la mia amicizia con Andrea Sempio, Marco Poggi e chiunque altro, no? Se ci sono dei dubbi è il caso di fugarli».

Con grande fermezza, Capra ha affermato di non temere l’indagine: «Se sento che il mio amico è innocente, se so di essere innocente, di avere la coscienza pulita, perché dovrei essere contrario a un’indagine? Da un’indagine si può uscire puliti dal letame che viene sparso ogni giorno da più che giornalisti… e macchine agricole, un po’ meno».
A Capra sarà prelevato il dna, così come accaduto ad Andrea Sempio. Quando gli viene chiesto come mai il suo nome sia finito nell’inchiesta, risponde senza esitazioni: «Perché non ho un alibi, innanzitutto, e l’ho detto chiaramente, senza dover inventare nulla, e perché frequentavo la casa». E specifica anche di essere stato una sola volta nella cantina della famiglia Poggi: «Mi sono pesato, pesavo 94 kg a 14 anni, e quindi me lo ricordo bene».
Alla domanda sul rapporto con Chiara, Capra è netto: «L’ho vista poche volte, ci si salutava e basta, era sorella di Marco, nient’altro». Esclude con decisione anche qualsiasi commento da parte di Andrea Sempio su Chiara o eventuali rapporti nascosti tra i due: «Mai sentito nulla. Sono sicurissimo».
Capra conferma di ricordare che Marco Poggi aveva annunciato la partenza per la vacanza in montagna, ma ritiene “non credibile” l’ipotesi che si sia allontanato dal Trentino per tornare a Garlasco. Esclude categoricamente il coinvolgimento in dinamiche legate alla droga: «Assolutamente no. Almeno da parte mia, mi sono sempre tenuto lontano da quel mondo, avendo perso entrambi i genitori per via della droga».
Infine, Capra parla anche di Michele Bertani, altro nome emerso nel corso dell’indagine: «Ero molto amico. Posso considerarlo il mio migliore amico d’infanzia». Ma conferma che i rapporti tra Bertani e Sempio si sarebbero interrotti già alle scuole medie. Con questa intervista, Mattia Capra aggiunge un nuovo tassello a un’indagine che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, continua a sollevare interrogativi e riaprire ferite mai del tutto rimarginate.
