Diciassette anni dopo, il delitto di Garlasco continua a fare rumore. A Quarto Grado, il nome di Chiara Poggi è tornato in prima linea. Ma non per nuove prove o colpi di scena processuali. A far discutere è stata un’indiscrezione pubblicata dal settimanale Giallo, che ha dato voce alla testimonianza di un albergatore secondo cui Marco Poggi, fratello della vittima, non sarebbe stato in Trentino con i genitori il giorno dell’omicidio, il 13 agosto 2007. Una vera e propria bomba. A smentire tutto i genitori di Marco, che non ci stanno a vedere riscritta – ancora – la loro storia. In diretta TV hanno smentito tutto, mostrando anche delle foto di Marco insieme al padre Giuseppe. “In uno scatto si vede mio marito con la polo azzurra – ha detto la madre, Rita – la stessa che indossava quando siamo rientrati quella sera in caserma”. E poi, stanca di sentire versioni alternative dei fatti, ha aggiunto: “Io sono tornata dal Trentino come ero vestita, si vede nelle foto. Nessuno ci ha contattato per verificare che Marco non fosse con noi. Ci fa provare tanta amarezza, e nessuna vergogna per chi scrive”, ha aggiunto.


Rita lo ricorda perfettamente quel terribile giorno: “Io ho telefonato in albergo e ho detto di prepararmi la valigia, ho detto che dovevo tornare subito perché era morta Chiara”. A sostenerla non solo la memoria: ci sono le immagini, una sequenza di scatti che il 13 agosto 2007 hanno congelato una giornata tragica e ordinaria insieme. “In questi giorni siamo andati a rivedere tutte le foto”, dice Rita, “per dimostrare che Marco era con noi”. E a chi mette in dubbio la loro versione isponde con un’altra memoria: “Gli uomini quella mattina avevano deciso di fare una camminata molto lunga e una traversata sulle montagne. Noi donne, io e l’altra signora, non ce la sentivamo. Il mio telefono prendeva, quello di Giuseppe, che era con Marco, no”. È questa la verità?

