Diddy rimane in carcere. Il produttore si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse, tra cui racket e violenze sessuali, e si trova al momento in detenzione presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn. Sean Combs è noto per il suo stile di vita sfarzoso (chi non conosce i suoi white party?), ma com’è la vita in carcere di una delle più grandi star al mondo? A raccontarla è Timothy Smith, ex star di “Married at first sight”, che in passato è stato in carcere (per traffico di droga) e che ha raccontato che le attuali condizioni di Diddy sarebbero pessime. Smith, infatti, ha dichiarato che nonostante la ricchezza e lo status del produttore non gli sarebbe offerto alcun “trattamento speciale”. “I suoi soldi e la sua ricchezza non gli danno alcun beneficio” ha detto al Daily Mail Australia, basandosi sulle sue esperienze con i detenuti di alto livello sociale. “In carcere non si ottengono privilegi extra perché si è ricchi. Ti vengono concessi alcuni beni di prima necessità, come una tuta da ginnastica e delle scarpe da ginnastica, ma niente di più. Inoltre, è impossibile fare scorte, perché ti prendono tutto”. Inoltre, Smith ha spiegato che le guardie sono solite utilizzare l’isolamento come strumento contro i detenuti.
“Le persone pensano che ci siano la tv e la radio, ma dove si trova lui non c’è nulla. Si riceva una Bibbia e un libro a settimana, tutto qui” ha spiegato Timothy Smith. Inoltre, ha aggiunto che Diddy potrebbe avere anche un accesso molto limitato alle comunicazioni con il mondo esterno, con un limite di 300 minuti di chiamate al mese. “Se stai al telefono per trenta minuti al giorno, dopo dieci giorni non puoi più fare telefonate e devi aspettare per venti giorni” ha spiegato Smith. “A volte si esauriscono i minuti nella prima settimana e si finisce per parlare da soli”. Il miglior consiglio che Timothy Smith può dare a Puff Daddy? Accettare la situazione in cui si trova. “Se pensi di poterli battere, ti faranno crollare” ha spiegato. “Per quella che è la mia esperienza, tre ragazzi sono andati in tribunale pensando di poter vincere, e invece si sono ritrovati con sentenze ben peggiori di quelle che avrebbero potuto ricevere se avessero accettato un patteggiamento”.
La madre di Diddy ha anche preso le sue difese in merito alle numerose accuse di violenza sessuale nei suoi confronti: “Non essere del tutto chiari sulla questione non significa che mio figlio sia colpevole. Molte persone sono state condannate ingiustamente e poi scagionate. Si sono viste togliere la libertà perché non corrispondevano all’immagine di ‘brava persona’ secondo la società. La storia ci ha dimostrato più volte come gli individui possano essere condannati ingiustamente a causa delle loro azioni o errori passati”. Infine, Janice Smalls Combs ha dichiarato: “Guardare il mondo scherzare e ridere sulla vita di mio figlio che si sgretola davanti ai nostri occhi è qualcosa che non potrò dimenticare. È davvero straziante vedere il mondo rivoltarsi contro di lui in modo così rapido basandosi su bugie e idee sbagliate, senza mai ascoltare la sua versione o dargli la possibilità di raccontarsi”. Inoltre, secondo la madre di Sean Diddy Combs, le false accuse impedirebbero alle vere vittime di violenza sessuale di “ottenere la giustizia che meritano”.