Sean “Diddy” Combs è accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale e nessuno (o quasi) si è esposto per difenderlo. Tranne la famiglia, e in particoalre i figli, Quincy, Justin Combs, Christian “King” Combs, Chance Combs, D'Lila e Jessie Combs, che su Instagram hanno condiviso in collaborazione un post con una foto insieme al padre e una dichiarazione molto chiara: “L'ultimo mese ha devastato la nostra famiglia. Molti hanno giudicato sia lui che noi in base alle accuse, alle teorie del complotto e alle false narrazioni che sono diventate assurde sui social media. Siamo uniti, sostenendoti in ogni passo. Ci aggrappiamo alla verità, sapendo che prevarrà, e nulla spezzerà la forza della nostra famiglia. Ci manchi e ti vogliamo bene papà”. A colpire in particolare la definizione delle accuse contro il produttore (ex Puff Daddy, ora solo Diddy): false narrazioni, teorie del complotto. E il sostegno incondizionato, forse prevedibile.
I figli di Combs non sono nuovi alle dichiarazioni pubbliche. Quincy Brown, Christian Combs e le sorelle gemelle Jessie e D'Lila avevano già parlato a proposito della presunta autobiografia della defunta madre e moglie di Diddy, Kim Porter, Kim's Lost Words: A Journey for Justice From the Other Side: “Abbiamo visto circolare così tante voci false e offensive sulla relazione tra i nostri genitori. Kim porter e Sean Combs, così come sulla tragica scomparsa di nostra madre, che sentiamo il bisogno di parlare. Le affermazioni secondo cui nostra madre avrebbe scritto un libro sono semplicemente false. Non l'ha fatto, e chiunque affermi di avere un manoscritto si sta travisando. Inoltre, vi preghiamo di comprendere che ogni cosiddetto ‘amico’ che parla a nome di nostra madre o della sua famiglia non è un amico. Né ha a cuore i suoi interessi. Le nostre vite sono state sconvolte quando abbiamo perso nostra madre. Era il nostro mondo e da quando è morta nulla è stato più come prima. Sebbene sia stato incredibilmente difficile riconciliare il fatto che ci sia stata portata via troppo presto, la causa della sua morte è stata stabilita da tempo. Non c'è stato nessun omicidio. Il lutto è un processo che dura tutta la vita e chiediamo a tutti di rispettare la nostra richiesta di pace mentre continuiamo ad affrontare la sua perdita ogni giorno. Siamo profondamente rattristati dal fatto che il mondo abbia dato spettacolo a quello che è stato l'evento più tragico della nostra vita. Nostra madre dovrebbe essere ricordata per la sua bellezza. Forte. Gentile e amorevole che era. La sua memoria non dovrebbe essere macchiata da orribili teorie cospirative. Chiediamo a tutti di rispettare nostra madre, Kim Porter. E di tenere in alta considerazione la sua eredità in modo che possa riposare in pace. È quello che si merita. Ti vogliamo bene e ci manchi mamma. Quincy, Christian, Jessie e D'lila”.