Questa settimana la Russia con Vladimir Putin ospita uno dei più importanti eventi internazionali degli ultimi anni: il summit dei Brics. Si tiene a Kazan, città nel sud-ovest del paese, ed è la più grande riunione di leader mondiali sul territorio russo da decenni, in un momento in cui il Cremlino è coinvolto nella guerra con l’Ucraina e sotto il peso delle sanzioni occidentali.
Perché è importante?
Dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022, la Russia ha subito una pioggia di sanzioni e critiche internazionali, ma questo summit dimostra che Vladimir Putin non è isolato a livello globale. Anzi, il Brics, che include Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, rappresenta una parte significativa del mondo, con quasi la metà della popolazione globale e un quarto del pil mondiale. Recentemente, il blocco si è ampliato includendo nuovi membri: Egitto, Etiopia, Iran e Emirati Arabi Uniti. Questa espansione ne accresce ulteriormente il peso economico e politico, rafforzando il ruolo dei Brics come contrappeso all'influenza occidentale.
Chi partecipa?
Alla tre giorni di Kazan partecipano oltre 30 paesi, con leader di spicco come il presidente cinese Xi Jinping, il primo ministro indiano Narendra Modi e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Putin avrà colloqui bilaterali con ciascuno di loro, oltre che con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, e il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Questa vasta rappresentanza internazionale sottolinea come Putin continui ad avere importanti alleati al di fuori del blocco occidentale.
Cosa significa per Putin?
Per Putin, il summit è un'opportunità per riaffermare il ruolo della Russia sulla scena internazionale, nonostante le difficoltà causate dalla guerra e dalle sanzioni. In un recente discorso, il presidente russo ha parlato di costruire "un nuovo ordine mondiale" con i suoi "amici e alleati", suggerendo che i Brics, con le sue istituzioni come la New Development Bank e il Contingent Reserve Arrangement, possano offrire un’alternativa concreta agli organismi finanziari occidentali come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.
Ma l'Occidente deve preoccuparsi?
La posizione ufficiale degli Stati Uniti è che i Brics non rappresentano una "minaccia" diretta. Tuttavia, la crescente influenza del blocco, alimentata dall'alleanza tra economie in via di sviluppo e potenze come Cina e India, sta creando una piattaforma che sfida l'egemonia economica e politica occidentale. Il summit è dunque molto di più di un semplice incontro di leader: rappresenta la nascita di un fronte comune contro la predominanza delle istituzioni e delle politiche occidentali.
Un blocco anti-occidentale?
Sebbene Putin neghi che quella dei Brics sia un'alleanza anti-occidentale, è evidente che il blocco si pone come un’alternativa. Paesi come Iran ed Etiopia, nuovi membri, sono da tempo in contrasto con le politiche dell’Occidente, e l'influenza crescente della Cina non fa che consolidare questa prospettiva. Inoltre, il summit arriva in un momento di crescente rivalità tra le economie occidentali e quelle emergenti, alimentando il dibattito su come sarà il futuro ordine mondiale.
Conclusioni
Il summit dei Brics è molto più che una semplice riunione internazionale: è una manifestazione del potere economico e politico dei Paesi emergenti e della capacità della Russia di mantenere alleanze cruciali in un contesto globale sempre più polarizzato. Per Putin, è una vetrina per dimostrare che, nonostante le sanzioni e l'isolamento occidentale, la Russia resta una potenza influente e connessa. Per l’Occidente, rappresenta un monito su quanto il mondo stia cambiando, con nuove alleanze e nuovi centri di potere che potrebbero ridisegnare gli equilibri globali nei prossimi anni.