Oggi Dillingernews ha fatto sapere di essere riuscito a visionare i tre filmati su cui si basa l’accusa a Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5s, e tre suoi amici di violenza sessuale di gruppo. Ma noi di MOW siamo riusciti a scoprire anche quale sarà la prossima mossa dei legali della presunta vittima. Secondo le nostre fonti, pare che sia già stato presentato un ricorso al Garante per la privacy, oltre a essere state intraprese tutte le iniziative in sede civile e penale contro questa fuga di notizie. Il sito che ha lanciato da qualche mese Fabrizio Corona ha dichiarato di aver “avuto la possibilità di visionare direttamente i tre video girati la sera durante la quale si sarebbe consumato lo stupro da parte di Ciro Grillo e dei suoi amici, presso la villa del fondatore del M5s in Sardegna. Filmati che sono stati inseriti nella documentazione processuale. La ‘vittima’ italo-norvegese, oggi 23enne - prosegue Dillingernews -, ha scelto come difesa l’avvocato Giulia Bongiorno. Il legale è famosa come paladina dei diritti umani legati soprattutto al mondo femminile… ma anche senatrice leghista della destra. In diametrale opposizione politica a Beppe Grillo. E questo è un fatto”. Ma perché un tale preambolo?
La premessa ha portato a una rivelazione che ha del clamoroso, anche se è sempre necessario attendere l’esito del processo: "Le immagini parlano chiaro: non c'è stato nessuno stupro!!!". E chiarisce: “Ma in questa occasione le immagini sono inequivocabili. Mostrano una ragazza consenziente, non ubriaca, non costretta… ma che si diverte con alcuni suoi coetanei. Come tante ragazze della sua età. Denunciare una violenza è sacrosanto ma, in taluni casi, può diventare anche un modo per guadagnare soldi facili, col miraggio di risarcimenti da favola, catalizzando in questo modo l’attenzione mediatica. Una pratica vergognosa, alla pari di una violenza. Che nell’episodio di Ciro Grillo si è trasformata in una polemica politica”. In buona sostanza Dillingernews sostiene che si tratterebbe di una montatura. Così, dopo le polemiche sollevate dalla partecipazione di Beppe Grillo a Che tempo che fa, dove ha attaccato l’avvocato difensore della ragazza che ha denunciato, Giulia Bongiorno - e la replica del legale che ha parlato di “spettacolarizzazione del dolore” - ora la vicenda si fa ancora più complessa vista l’entrata a gamba tesa del sito di gossip e del ricorso da parte della difesa al Garante per la privacy, oltre alle conseguenti azioni legali contro la visione dei tre filmati depositati in Procura.