Ci è voluto del tempo. Ci è voluto del tempo per lasciar sedimentare l'ultima boiata proferita da Elodie, l'aspirante Beyoncé de noantri. Non stiamo certo parlando di musica (e quando mai?), ma delle parole in cui la sensuale maîtresse a penser si è profusa al lancio del suo ultimo lavoro, il "clubtape" (che è? Si mangia?) dal titolo Red Light. Presentato come un progetto di pura avanguardia, si tratta di un mix di canzonette che lasciano scuotere le terga sulla scia di quanto Paola e Chiara facevano già nei primi Duemila. Dicevamo, però, non siamo certo qui a parlare di "musica". Bensì del modo in cui la fidanzata di Andrea Iannone ha scelto di promuovere questa ultima fatica. No, non ci riferiamo alle foto come mamma l'ha fatta che hanno terremotato il web, raccogliendo polemiche, adulazione e rimbrotti. Se ne è già cianciato abbastanza. Come Striscia la Notizia ha ben notato, per smarchettare il discolino, Elodie oltre a precisare che il suo corpo sia "un manifesto politico" (anche se lei in politica non ci entrerebbe mai perché "c'ho la terza media"), ha proprio detto: "I maschi etero non mi interessano". Ah, no? Vediamo di addentrarci in questa ennesima boiata - di puro, purissimo marketing. Per quanto mezzo kamikaze.
Donne e gay vorrebbe essere lei, dunque la sua fetta di mercato squisitamente pink-queer va sfamata. Questi conti deve essersi fatto chi le cura la comunicazione prima di metterle in bocca quelle parole di sprezzo verso gli eterosessuali. Eterosessuali che pur sono interessati assai al progetto Elodie. Non si perdono un suo videoclip, siamo pronti a scommetterci. Solo, guardano le immagini senz'audio. Ciò non significa, naturalmente, che non le facciano views. Che bruti questi etero, dovrebbero tornarsene nel Pleistocene. Sì, perché noi virtuosissime femmine e noi gay, invece, siamo interessatissime ad ascolare il nuovo singolo di Lenny Kravitz. Il testo, le parole, la melodia. Il fatto che il nostro, 59 anni suonati ma portati da ventenne, ce lo abbia presentato tramite shooting desnudo non lo abbiamo nemmeno notato, vero? Vero?
Nessuno, forse neanche gli addetti ai lavori, ha fatto caso al titolo del pezzo di Kravitz. Tutti, ma proprio tutti, abbiamo in mente il suo fisico scolpito che ondeggia voluttuoso nel reel di presentazione del brano. Ciò significa che siamo così drammaticamente "etero basici"? E sia. Non avremo la simpatia di Elodie, ma abbiamo Kravitz come mamma l'ha fatto. Non il peggiore degli scenari possibili, a dirla tutta. Ok, ma che diavolo sarebbe ora un "etero basico"?
Per chi non mangiasse pane e Twitter (pardon, X!) ogni mattina, una precisazione si rende doverosa. E si rende doverosa soprattutto perché, quando il taporiforo Valerio Staffelli ha raggiunto Elodie proprio a causa della dichiarazione contro gli eterosessuali, la cantante ha precisato: "Non mi piacciono gli uomini etero basic, sono proprio una categoria precisa: quelli che restano infastiditi dalla libertà della donna, dall’espressione a 360 gradi… Ecco, quel tipo di “etero” può stare benissimo lontano da me". Se nei contenuti non c'è nulla da eccepire, è la retorica a disturbare. Anche perché si tratta di una definizione del tutto parziale. E paracula.
Facendo un giro sul web, bastano davvero cinque minuti, è facile apprendere come l'etichetta di "etero basic" si affibbi, solo al maschile ovviamente, a tutte quelle carattistiche-cliché che apparterrebbero alla maggior parte degli uomini con un debole per la fagiana. Ti appassiona il calcio? Sei etero basic. Ti piacciono i motori? Sei etero basic. Ami la birra o andare in palestra? Sei etero basic. E in nessuno di questi casi, internet ti sta facendo un complimento. Perché tali interessi, insieme a molti altri del tutto innocenti, vanno a formare il quadro di un individuo gretto, superato. Uno di quelli che, necessariamente, fischia per strada alle belle fanciulle, nella migliore delle ipotesi. E ci rifutiamo di scrivere la peggiore. A riprova, ecco spuntare le eterobasiche, l'insostenibile "linea comica" di Belve, a sfottere, seguitissime su TikTok e Instagram, proprio gli "etero basic" approriandosi delle loro passioni come fossero qualcosa di negativo, da estirpare. Un po' come se un uomo aprisse un profilo social per sbertucciare l'ossessione delle donne per scarpe e borse. Lasciando intendere che queste siano red flag, segnali socialmente pericolosi per il bene comune. Oltre a essere una stupida generalizzazione (chi scrive, pur essendo donna bio, detesta sia le scarpe che le borse), quell'account verrebbe chiuso, causa tsunami di segnalazioni, a pochissimi minuti dalla sua nascita. Perché nessuno, come è giusto che sia, trova divertente la misoginia. Mentre la misandria, quella sì, è uno spasso, signora mia.
Oggi, come Elodie e chi le cura la comunicazione ben sanno, sembra che per essere vera paladina della comunità LGBTQIA+ (ossia di chi ti compra i dischi) sia inevitabile, anzi proprio un atto dovuto, puntare sulla misandria. Tutto ciò che è etero (declinato sempre e rigorosamente al maschile, ribadiamo) è sbagliato, nocivo, da sradicare. Tutto ciò che è femminile e/o queer, è aprioristicamente un piccolo miracolo di progresso da tutelare in quanto tale. Impossibile che le donne, in quella che è oramai la mentalità comune, facciano o dicano una boiata. Anzi, se la dicono e qualcuno si permette di farlo notare, è misogino. Oppure, nel caso sia femmina, una assassina della solidarietà femminile (che è mai esistita?), di quel dannosissimo #girlssupportinggirls, come fossimo panda. O la Mafia.
Tale mentalità che si autogenera e viene alimentata dai social (più che altro per smarchettare bevande detox, accessori beauty e cinesate varie) porta a trovare del tutto condivisibile perfino la seguente frase di Elodie che, dall'alto del suo ultimo disco dance, individua le origini della misoginia qui: "L'uomo ha paura della donna perché la donna crea". Che cosa? Verrebbe da chiedere. Non si sa. La donna "crea". L'uomo, in generale ma il riferimento alla fetta etero della categoria è lapalissiano, invece non produce una sega. Lui va allo stadio e beve birra. Una supercazzola con svulvolamento a sinistra che di per sé non significa assolutamente nulla. Ma che è stata postata sui social come fosse un sapido versetto biblico ai tempi d'oro della Chiesa Cattolica. E qualsiasi cosa ricordi la Chiesa Cattolica non può essere, per definizione, positiva. Perché rimanda all'indottrinamento. A greggi di pecoroni che, per mille ragioni, credono ciecamente a una serie di assiomi la maggior parte delle volte avulsi dalla realtà fattuale. Ma che sono (stati) considerati indispensanbili per ben campare.
Se un tempo a dominare le vite dei nostri nonni c'era la parola di Gesù che mai poteva essere messa in discussione, oggi c'è la parola di Elodie (e di tante altre come lei): gli etero sono disprezzabili, viva le donne e i gay perché sono più evoluti (così evoluti da streammare o addirittura da comprarsi i dischi dalla Beyoncé de noantri, per esempio). Fosse solo una cosetta di marketing, ci potrebbe pure stare. Passeremmo anche sopra al cortocircuito per cui Elodie mentre si scaglia contro quei bruti degli eterosessuali, rappresenta esattamente tutto ciò che a loro piace per cliché. Si allena e combatte ogni giorno, altrimenti non sarebbe così canonicamente "bella", per essere una Madre Natura di Ciao Darwin, ma poi, allo stesso tempo, sputa in faccia a chi la trova sexy da morire. Perché, per qualche motivo, non si deve permettere nemmeno di pensarlo.
Il problema è che tale dicotomia (W le donne/i gay, che schifo gli etero), assolutamente non necessaria ma oramai erta a dura lex sed lex non scritta, ha un impatto dirompente. Non solo sulle vendite di Elodie, ma proprio sulla società. Se un tempo le donne pensavano che i maschi fossero, alla peggio, semplicemente stronzi, oggi li ritengono via via sempre più superflui. Come il Ken della Barbie. Ciò potrà mai portare a una società di pari? Esatto, no. Estirpiamoli, allora. Facciamone a meno. Come "loro" hanno fatto a meno di noi per secoli. Lasciamo empezar 'sto matriarcado. Andrà tutto bene, the future is bright. Pink Mirror. Birretta, calcio, passione per le auto che rombano forte. Se dobbiamo mandare giù pure l'esistenza dell'etichetta "etero basic", lo facciamo, in direzione ostinata e contraria, solo per dire che qui gradiremmo assai l'abbonamento "Premium" alla categoria. Grazie.