Paolo Crepet, dopo la recente partecipazione a Stasera c’è Cattelan su Rai2, ci ha concesso un'intervista per parlare del connubio tossico tra tecnologia ed estetica. Sottolineando che gli effetti dei filtri di Instagram applicati con una certa assiduità sulle nostre facce e i nostri corpi non fanno altro che deteriorare noi stessi e il nostro approccio col mondo e con l'altro. L’ansia di apparire perfetti (e inesorabilmente tutti uguali) ad ogni costo, come ci spiega Crepet, è frutto della nostra società. Anni fa, o per meglio dire secoli fa, era la Venere di Botticelli ad essere considerata perfetta nonostante “tutti i suoi difetti”. La bellezza per il filosofo Ugo di San Vittore consisteva nella via d’ingresso nel mondo delle verità superiori e ora, nell’epoca della rincorsa di un sogno, che Crepet chiama “regime estetico”, quello di avere il fisico delle Kardashians o la pancia piatta e il filler alle labbra come le tiktoker più popolari, dov’è? Dov’è finita la verità? Ancora, il corpo, quel famoso atto politico, su piattaforme come OnlyFans viene svenduto? Il problema non è tanto se moltissime donne (ci sono anche uomini) decidano deliberatamente di fare questa scelta, ossia di costruire una community fidelizzata disposta a pagare spesso cifre esorbitanti per dei contenuti esclusivi, ma perché queste siano arrivate ad aprirsi un profilo. Il più delle volte è la strada più facile per ottenere uno stipendio dignitoso che probabilmente non si raggiungerebbe mai con due lauree in storia dell’arte. E l'intelligenza artificiale? Una presa in giro: "Speriamo che passi come gli Nft".
Bellezza e digital. Partiamo subito col mondo dei social. Professore, quali sono gli effetti dell’uso dei “filtri” su Instagram?
Se continuiamo ad utilizzare tutti questi filtri ed effetti, finiremo per diventare "uguali uno ad uno". Neutralizzeremo qualsiasi diversità.
Spesso a causa di questo uso esagerato dei ritocchi artificiali, si fa fatica ad apparire se stessi.
La libertà di mercato coincide con una precisa identità femminile e maschile secondo cui, appunto, la ragazza deve essere in un certo modo e il ragazzo pure. Non c’è altra possibilità. La sola idea che la perfezione debba diventare un mito è del tutto moderna. Prima era la Venere di Botticelli ad essere considerata perfetta, ecco, magari una giovane oggi fosse così, con qualche difetto, bellissima. D’altra parte siamo in un mondo in cui l'influencer o lo youtuber convengono su una precisa idea di marketing. È sostanzialmente un grande mercato in cui tutti devono comprare quella cosa lì e in base a questo si costruisce una identità. Tutti uguali. Spaventoso.
Che ne pensa dei genitori influencer?
Ho dei dubbi, gli stessi però che posseggo per tutte quelle mamme e quei papà che stanno sempre e solo incollati al cellulare.
Tornando ai ritocchini in digitale. Se non si aggiunge con i filtri, allora si toglie. Molti personaggi famosi tipo Elodie, Arisa e Victoria dei Maneskin si levano i vestiti di dosso. Cosa ne pensa di chi che si mette sempre più a nudo sui social?
In generale, penso che se uno non ha voce, ha fondoschiena. Siamo in un mondo in cui un cantante per promuovere un disco deve spogliarsi, non serve più fare un concerto speciale o comunque ipotizzare un lancio promozionale diverso? Queste signore lo sanno che esistono i Rolling Stones? A Mick Jagger non è mai servito posare senza veli per l'uscita di un nuovo singolo. Quando arrivi a mostrarti nudo vuol dire che è la fine. Oltre c'è solo l'endoscopia.
OnlyFans?
Meno pericoloso che andare sui viali.
Sempre più spesso si vedono imagini modificate e a volte falsate dall’intelligenza artificiale... dove arriveremo?
È terrificante. Non so chi possa difendere una cosa del genere. Non si capisce la gravità del fatto. Poniamo che io mi metta a fare delle modifiche su un quadro di Napoleone, un domani chi usufruirà di questa opera crederà che l'immagine modificata sia in verità quella autentica. Se io insinuo il dubbio su qualsiasi cosa al telegiornale, notiziario, foto, film, tutto diventa potenzialmente falso, farò crescere il dubbio. A che serve? Me lo chiedo spesso. Vorrei che la gente che sostiene tutto questo abbia il coraggio di rispondere anziché limitarsi a prendere per i fondelli le persone.
Per concludere, a fronte di tutto quello che ci siamo detti sul finto, costruito, nell'epoca dell'Ai, cos'è oggi, nel 2023, per Paolo Crepet la bellezza estetica?
Ciò che è folle, quello che non ti aspetti, quello che va contro qualsiasi regime estetico stabilito dalle tecnologie. La bellezza si legge e si nota nella libertà d’espressione.