Per quanto andrà avanti ancora l'annosa questione 'Elodie nuda versus Elodie vestita'? All'uscita di ogni suo nuovo singolo, alla cantante tocca rilasciare dichiarazioni e interviste fiume sui centimetri di tessuto che le ricoprono (o meno) lo splendido corpo. Tanto che, oramai, sembra che i brani della nostra vengano 'ascoltati' senza audio. I più maligni sostengono che sia sempre andata così, fin dagli albori della carriera di 'queen' Elo. Intanto, i colleghi maschietti che fanno? Guardano, di sicuro. E prendono ispirazione. Mai come questa estate stiamo assistendo al fenomeno dell'uomo desnudo in scena, che sia sul palco o in un videclip. Sono tutti uno striptease, compresi in mossette porcine, strusciamenti vari ed eventuali col microfono, con l'asta, con qualunque cosa possa evocare un erotico accoppiamento. Il risultato? Escluso Mahmood, gli artisti che scelgono di giocarsi la carta "Elodie" ricevono sonori spernacchiamenti. Se la cavano davvero così male? Il punto vero è che, sbertucciamenti per sbertucciamenti, poi non se ne lamentano, non ne fanno una bandiera socio-psico-pedagogico-culturale. Come mai?
E partiamo da Tony Effe, il trapper-trappola che l'estate scorsa andava in "Taxi sulla luna" ma che ora è tornato tra noi con la tormentosa "Sesso e Samba" (feat. Gaia, ex amica di Maria De Filippi). Lo vediamo sul palco senza maglia, addominalata prepotentissima, mentre fa letteralmente l'elicottero col microfono. Delicatissimo. Le reazioni della fan sono estatiche, ma la maggior parte dei commenti che riceve lamentano conati multipli. Si rumoreggia che questo essere possa essere il nuovo flirt di Chiara Ferragni. Il che dimosterebbe che l'insalata bionda continui a scegliersi i propri amori allo zoo, finendo per mettere insieme un vero e proprio bestiario di (t)rapparoli zarrissimi. Poi, Benji e Fede. Questi due sono appena tornati insieme, dal punto di vista artistico, dopo aver preso amara coscienza del fatto che da solisti valessero quanto Flavia Vento nel cuore di Tom Cruise. Il primo brano sfornato da cotanta necessaria (per loro) reunion si intitola 'Musica Animale' ed è come ascoltare l'aria che passa attorno alle proverbiali balle di fieno. In compenso, il videoclip citazionista degli anni Novanta/primiDuemila li vede correre per strada completamente nudi, come i Blink 182 nel '99 in 'What's My Age Again?'. Qui il problema è più che altro di (non) raggiunti limiti d'età, si forma un vero e proprio sbarramento a giudicare dai commenti social a riguardo: in moltissimi non afferrano il riferimento - grave!- e si lanciano in una soverchia difesa di Elodie: "Se lo avesse fatto lei, la stareste criticando tutti!". Chi coglie la strizzata d'occhio alla mitologica band dei bei tempi andati, invece, interpreta questi due sciagurati come disperati alla ricerca di un minimo di visibilità in più. In altre parole: si sono venduti perfino le mutande purché qualcuno tornasse a parlare di loro. Pure perché hanno una data al Forum d'Assago da riempire il prossimo novembre. Auguri.
"È un por*o!". Questo il parere unanime di X e TikTok nei confronti delle esibizioni porcine di Mahmood live. Più o meno vestito, il nostro si produce in pseudo accoppiamenti con l'asta del microfono. Simulazioni d'amplessi che vengono molto apprezzate ("por*o" qui è in accezione decisamente positiva) da fan, meno fa e da chiunque possieda un paio di cornee. Non si pensi, però, che basti la patina "queer" per essere universalmente apprezzati. Il giovane Troye Sivan, cantante di fama oramai internazionale, è finito di recente al centro delle polemiche social per aver simulato una scena di ses*o orale sul palco. Perfino all'interno della comunità rainbow, gli sono arrivate sonore legnate: "Troppo volgare, se lo poteva risparmiare".
In generale, dopo questo volo d'angelo su corpi 'artistici' più o meno desnudi e di certo ammiccanti, possiamo tirare una brutale conclusione: Elodie non è l'unica a essere criticata per i suoi (non) outfit. Al centro di questa polemica francamente insostenibile e spossante finiscono anche altre donne, naturalmente, come la stessa Emma. Solo, a occhio, parrebbe non essere soltanto una questione di genere: denudarsi o quasi sul palco, cosa che non è certo stata inventata da questa generazione di artisti - ci mancherebbe, ma precisiamolo, crea scandalo e chiacchiericcio a prescindere da ciò che la persona celebre in déshabillé si ritrova in mezzo alla gambe dalla nascita. Se è femmina, può passare da meretrice, da una senza talento che punta "solo su quello" perché se no non se la filerebbe nessuno. Se è maschio, allo sguardo mainstream appare come un disperato (sarà meglio? Oseremmo dire che sia la stessa cosa, meretricio escluso). Nel caso sia queer (o strizzi l'occhio al mondo queer), anche qui sono rari i casi in cui va meglio (Mahmood, in cotanto scenario, è praticamente un miracolato). Verrebbe da concludere, dunque, che il problema, per una volta, non siano loro. Ma la mentalità bigotta di chi li guarda (e, forse, poco poco rosica). Amen. E l'artista che se ne lamenta più forte, se non posizioni in classifica, almeno fa titoli acchiappa-views. Così stiamo messi, pace e bene.