Finalmente qualcuna lo ha detto. Niente emancipazione, niente rivoluzione femminista, niente lotta per i diritti o contro i tabù. OnlyFans si apre per soldi. Fine della storia. Elena Maraga, educatrice in una scuola cattolica e bodybuilder, lo spiega senza giri di parole: con 1.200 euro al mese una donna che vive da sola non va da nessuna parte. E ha ragione. Il problema non è OnlyFans, il problema è che fare l'educatrice oggi è economicamente insostenibile.

Quando i genitori degli alunni hanno scoperto il suo profilo è esploso il putiferio. Moralisti da tastiera e indignati di professione hanno subito puntato il dito: “Che esempio dai ai bambini?”. Ma se hanno trovato il suo profilo su OnlyFans significa che qualcuno ci bazzicava, no? I genitori dov'erano quando gli davano in mano lo smartphone? O non sarà che sono proprio i genitori a frequentare il portale? Ipocrisia portami via. Maraga, invece, resta ferma sulle sue posizioni. “Non torno indietro di un passo”, dice, e dà voce a una realtà che in tanti fanno finta di non vedere. Il precariato, il salario ridicolo, il bisogno di alternative. Se mostrare il proprio corpo - cosa che tra l'altro fanno anche brand e influencer – porta a guadagni migliori, allora perché no?

La questione non è il pudore, la moralità o il modello educativo. La questione è che lavorare in una scuola materna e fare una vita dignitosa ormai non sono più compatibili. Se con un’ora di OnlyFans si guadagna quanto in una settimana a scuola, il problema non è di chi si spoglia. Il problema è di chi ti sottopaga. E spesso è lo Stato. Quindi smettiamola con le favole. Il mondo delle maestre sorridenti e delle educatrici che lavorano per passione si scontra con il prezzo dell’affitto e delle bollette ogni mese. Maraga lo ha capito e ha scelto la strada più pratica: il portafogli. Il resto sono solo chiacchiere.
